Travel for business

La Convention AITMM

Con obiettivi ambiziosi e pronta a dare una notizia straordina­ria per tutti i Travel Mobility Manager italiani

- A cura di Rosemarie Caglia

A poco più di un anno dalla sua fondazione Paolo Tedesco, presidente di AITMM, fa il punto sulla prima associazio­ne italiana travel mobiity manager e delle esperienze raccolte.

Presidente, ci racconta di questo importante primo anno di AITMM? Quali sono stati gli obiettivi raggiunti?

AITMM è nata poco più di un anno fa e i risultati raggiunti sono stati ogni oltre ogni più rosea aspettativ­a. Mi ritengo una persona ottimista di natura: tutta la mia vita profession­ale è stata caratteriz­zata da obiettivi ambiziosi che mi hanno permesso di bruciare le tappe… ma in questo AITMM mi ha ampiamente superato! Quanto fatto no ad ora ha qualcosa di straordina­rio per la prima associazio­ne italiana dei Travel Mobility Manager.

Il 25 settembre 2018 è stata una data importante, e poi?

Dopo la prima Conventon dello scorso anno a Milano, abbiamo dato vita ad una serie di eventi Regional che, grazie al contributo degli Ambassador distribuit­i su tutto il territorio nazionale, hanno saputo animare e coinvolger­e i Travel Mobility Manager e far sentire i nostri associati protagonis­ti di queste iniziative.

Si tratta di momenti che hanno l’obiettivo di un aggiorname­nto profession­ale per questo ruolo e che, grazie al supporto di importanti Partner e a quello scienti co di TFB Srl divisione Academy, hanno permesso anche un confronto attivo e una formazione esperienzi­ale secondo un modello che io amo de nire peer to peer.

Che cosa le è piaciuto di più?

La cosa più bella in tutto questo e vedere che AITMM sta mantenendo l'identità e valori su cui è stata fondata oltre ad una consistent­e dote di innovazion­e. Non penso di esagerare se de nisco AITMM una delle associazio­ni più moderne anche dal punto di vista organizzat­ivo.

Infatti, AITMM può vantare una rete che garantisce il presidio territoria­le di tutto lo stivale grazie alla presenza dei nostri Ambassador che, tengo a precisare, lavorano in assoluta autonomia nell’ area di propria competenza. È anche grazie al loro lavoro che AITMM ha potuto in soli 12 mesi ritagliars­i un ruolo da protagonis­ta e diventare un punto di riferiment­o non solo fra i Travel Mobility manager, ma anche per tutto il mondo dell’industry che orami non ci guarda più con curiosità ma come una certezza e una realtà consolidat­a.

Quali sono i progetti di AITMM per il futuro?

L'obiettivo primario per il futuro resta ovviamente quello di valorizzar­e sempre più la gura e il ruolo profession­ale non solo nell’ambito delle rispettive attività, ma metterle al centro di tutti i processi.

Noi vediamo infatti il Travel Mobility Manager al centro di un ecosistema più ampio. Caratteriz­zato anche dal bleisure, welfare, security, lavoro agile, parti sociali.

Ma la connession­e fra questi diversi elementi non è un po’ troppo “ambiziosa”?

Capisco che apparentem­ente può sembrare impropria una connession­e fra tutti questi elementi ed è per questo che faccio un esempio che può dare l’idea di come vedo l’immediato futuro. Il dipendente che effettua la trasferta di lavoro ha anche la possibilit­à, durante il viaggio, di lavorare in maniera agile ad esempio attraverso lo smartworki­ng. Il tutto deve avvenire naturalmen­te nella massima sicurezza sia dei dati aziendali che dell’incolumità sica: e qui che entra in gioco la competenza di travel risk, cyber security e di security manager. Finito il lavoro, il dipendente può allungare il soggiorno sfruttando il viaggio di ritorno che è un costo possibile anche a carico dell’azienda, pagando personalme­nte le spese di vitto e alloggio. Queste spese potrebbero essere sostenute attraverso il welfare aziendale che come sappiamo presenta dei vantaggi scali sia per il dipendente che per l’azienda e che pertanto è ormai oggetto di contrattaz­ione con le parti sociali sia nei Ccnl (vedi ad esempio il contratto metalmecca­nici), sia negli accordi di secondo livello con la possibilit­à di conversion­e dei pdr. Ovviamente il dipendente potrebbe poi decidere di estendere il viaggio di piacere anche alla propria famiglia. In questo modo il dipendente otterrebbe di realizzare una trasferta che non solo favorisca l’entusiasmo e il senso di appartenen­za, ma anche il suo eventuale recupero psico sico. Si può intuire facilmente che in tutto questo i Travel e Mobility manager rappresent­ano l’elemento centrale di coordiname­nto.

Fra pochi giorni si terrà a Milano la seconda Convention di AITMM. Quale sarà il tema centrale?

Il prossimo appuntamen­to sarà il 26 settembre a Milano: un evento che solo scorrendo il programma e consultand­o la lista dei relatori non può che essere de nito straordina­rio. Il tema centrale sarà ovviamente il riconoscim­ento del ruolo e a tal proposito presentere­mo, grazie al supporto di Doxa e di Travel for business, i risultati della ricerca che ha visto la partecipaz­ione di oltre 300 Travel Manager. Già i risultati del numero di rispondent­i alla ricerca penso sia un primo grande successo. Mai in Italia un così alto numero di persone che si dedicano alla gestione delle trasferte aziendali aveva partecipat­o in modo così attivo ad una indagine. Penso che questo dimostri la grande voglia di riconoscim­ento, consapevol­ezza del ruolo e di ambizione ad emergere per le qualità e profession­alità che oggi si è in grado di offrire alle proprie aziende, organizzaz­ioni e, penso, anche all’intera industry del travel italiano.

Molti si aspettano una notizia straordina­ria in questa Convention. Può anticiparc­i qualcosa?

Sarà una prima ciliegina dell’inizio di un grande percorso che si sta delineando sempre più di valore e affascinan­te. Ma su questo non posso anticipare niente (nemmeno sotto tortura). Per saperlo non bisogna far altro che partecipar­e.

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