Travel for business

Il mio viaggio Olistico

Giustinian­o La Vecchia si racconta a Travel for business

- Di Giustinian­o La Vecchia, autore, facilitato­re personale, speaker e startup advisor

Nei miei 56 anni ho incontrato, conosciuto e camminato, anche se per poco tempo, con moltissime persone.

Ho però sempre vissuto pienamente, mettendo il cuore davanti a ogni ostacolo.

Mi sono avventurat­o lungo il cammino della vita con i miei sogni in una mano e l’istinto nell’altra, solo, con paura, coraggio e desiderio.

Finché, lungo il percorso della mia intensa esistenza, ho deciso che volevo restiuire attraverso la mia esperienza tutti i doni che l’Universo mi aveva dato e mi da , con la speranza e il desiderio che possano essere d’aiuto a più persone possibili.

Ho passato un po' di tempo in giro per il mondo, mi sono sposato e sono diventato padre, il più bello dei doni

A un certo punto però sono entrato in crisi, così mi sono fermato e ho iniziato a guardarmi dentro.

È iniziato così il viaggio che mi sta portando a realizzare il mio desiderio più intimo, aiutare le persone.

...Cammino stabilment­e per il corridoio della carrozza mentre il treno “vola” a 300 all’ora. Mi guardo intorno per trovare il mio posto. Mi tolgo il cappotto e mi siedo.

Noto il rumore del tappo che tolgo al mio caffè da asporto e qualche chiacchier­a soffusa. Faccio un sospiro di sollievo. Finalmente, io con me. Appoggio la tempia al nestrino; quasi quasi, mi toglierei anche le scarpe.

Treni, aerei, taxi, stazioni, aeroporti, strade del mondo: ognuno di questi luoghi mi è familiare. Crocevia forieri di incontri, questi spazi conservano istanti apparentem­ente insigni canti di tante vite, come la mia.

Li osservo, questa moltitudin­e di uomini e donne. Parlano velocement­e al telefono, digitano su Tablet o smartphone in modo concitato. Poi staccano e ripongono tutto nella loro ventiquatt­r'ore. Sbadiglian­o. Si perdono nei loro pensieri per pochi attimi per poi, un po' annoiati riprendere in mano il loro smartphone per ricomincia­re un dialogo “virtuale”

Nel mondo degli affari si considera il viaggio come un momento banale. In molte occasioni è considerat­o solo un momento noioso per spostarsi verso una destinazio­ne, da una meta all’altra.

In realtà, il viaggio di lavoro è molto di più.

Guardo il panorama fuori dal nestrino. Vedo scorrere città, palazzi, nestre, abitazioni. I panni stesi al sole, i centri commercial­i. Ora le strade, un ume, degli alberi.

Mi viene in mente uno scrittore straordina­rio e affascinan­te, capace di farci chiudere gli occhi e immaginare il nostro viaggio come un’esperienza indimentic­abile: Jules Verne.

Lui sosteneva che:

"Adesso sappiamo che la maggior parte delle cose di questo mondo sono misurabili, eccetto i con ni dell’ambizione umana."

Questa citazione dello scrittore francese mi accompagna da tempo durante i miei spostament­i per la mia profession­e. L’ambizione, la passione, l’inseguire nuove mete, obiettivi e avventure.

Questo è lo spirito del viaggiator­e, ed anche lo spirito del “viaggiator­e per affari”. Credo che “il viaggio”, non solo quello di piacere, possa e debba essere un momento prezioso per assaporare “il qui e ora”. Un tempo utile per vivere - e perché no, condivider­e - un evento unico, che non si ripeterà mai tale e quale: perché sì, ogni viaggio è e deve essere diverso.

Spesso decidiamo di vivere istante per istante, con consapevol­ezza, solo il tempo destinato allo svago. Lì ci rilassiamo, ci prendiamo istanti di intimità con noi stessi, ci godiamo momento per momento. E ci sembra di vivere davvero, proprio perché sperimenti­amo la presenza.

Eppure anche quello dedicato al lavoro può e deve essere tempo di qualità. Perché anche il lavoro è Vita.

Si dice che il tempo sia come tenere un occo di neve tra le mani. Pensiamo che rimanga lì per sempre, ma ci basta poco per renderci conto che non è così. Il nostro essere è essere nel tempo e per far questo dobbiamo vivere il presente come UN'ESPERIENZA UNICA sempre.

L'altoparlan­te annuncia l'arrivo a Milano. Indosso la giacca, prendo la valigetta.

Mi appresto a scendere da questo treno. Anche questo viaggio di lavoro è stato e sarà un'esperienza capace di regalarmi qualcosa di importante, qualcosa da ricordare e forse anche da raccontare a chi mi aspetta al mio ritorno.

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