Travel for business

Editoriale

- Rosemarie Caglia

Il viaggio sostenibil­e è diventato negli ultimi dieci anni un fenomeno che è passato dall’essere alla moda a una s da concreta. Ma quando si parla di sostenibil­ità pensiamo solo alla s da ecologica, per cercare di realizzare viaggi a basso impatto ecologico. Certo, sappiamo oggi che i viaggi in aereo, ad esempio, sono responsabi­li del 10% di tutte le emissioni di gas serra del nostro pianeta. Ma sappiamo poi quali sono le pratiche corrette per abbattere la CO2? Siamo davvero sostenuti nelle scelte d’acquisto di viaggi ecologici? E le aziende hanno chiaro come realizzare una Green Travel Policy?

Penso che, sebbene si faccia tanto parlare di questi temi, passare dalla consapevol­ezza alle azioni concrete ci sia ancora molta strada da fare.

E che cosa sappiamo di sostenibil­ità sulle persone? Scopriamo che quando si parla di viaggi “sostenibil­i” ci dimentichi­amo che i servizi di trasporto pubblico sono ancora spesso inadeguati per chi non riesce a provvedere in modo autonomo anche alla semplice tratta della mobilità casa – lavoro. E che sono molte le aziende che oggi non hanno ancora nominato il Mobility Manager, oltre a non aver dimostrato concreta sensibilit­à a questi temi, a queste persone. L’oggettiva dif coltà di saper realizzare “viaggi sostenibil­i” non sta solo nell’assenza di risorse, mezzi e strumenti per costruire una trasferta che risponda a principi green e sociali, ma anche nella carenza di investimen­ti per la condivisio­ne di una cultura sostenibil­e, per migliorare la qualità della vita di tutti noi.

Il ruolo del viaggio nella nostra vita sta cambiando, cerchiamo di fare in modo che il nostro pianeta possa continuare a sostenerci, dimostrand­o la stessa sensibilit­à anche agli aspetti sociali.

Solo così potremo dire di saper viaggiare sostenibil­mente.

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