L'equilibrio tra viaggio e scelta sostenibile
Ambienti puliti, turismo verde, scelte ecologiche e sociali più consapevoli. Sono questi i trend su cui si concentrano le necessità di implementare e promuovere, anche nelle aziende, piani di trasferte green. Ma è importante riuscire a trovare il corretto equilibrio tra crescita economica e impegno sostenibile.
Le aziende hanno il potere e l’impegno di definire strategie per contribuire in modo incisivo alla salvaguardia dell’ambiente, e i viaggi sicuramente ne fanno parte.
Se le pratiche per un turismo sostenibile, cioè quelle dove le persone possono convivere in armonia con la cultura locale stanno crescendo, anche spinti dall'impegno (e dal desiderio) delle nuove generazioni di vivere vere esperienze “local”, i comportamenti e le abitudini “green” sembrano ancora dover far molta strada all'interno delle organizzazioni. Un tema che coinvolge necessariamente, per responsabilità e per impegno, le stesse aziende.
Green Travel Policy, quali difficoltà
A f renare l’introduzione di Green Travel Policy, spesso, sono una scarsa conoscenza dei temi ambientali da parte dei Travel Manager, ma anche la paura che nuove pratiche possano portare ad un incremento dei costi d’acquisto; anche i timori al cambiamento e le incognite derivanti sono aspetti rilevanti.
Ma per quanto il Travel Manager si sforzi a formulare ipotesi per sviluppare programmi di trasferte più sostenibili, l’ottenimento di informazioni o semplicemente il reperire servizi che rispondano a principi green per le trasferte di lavoro sembra non essere così facile. Si va dalla scarsa conoscenza di sistemi certificati del valore delle emissioni di CO2 dei diversi mezzi di viaggio, ai parametri da tenere in conto nella pianificazione della trasferta.
A questi si aggiungono anche una carenza di piani di procurement verdi aziendali e programmi di selezione fornitori che rispondano a principi minimi per le pratiche di sostenibilità.
L’oggettiva diff icoltà, così come la assenza di strumenti per la “costruzione” di un programma di viaggio sostenibile si sommano ai bassi investimenti per la condivisione della cultura aziendale sostenibile. Va da sé che la diff icoltà a raggiungere un consenso interno circa le pratiche e una politica green da adottare nelle trasferte risultano elementi critici per un Travel Manager.
La buona pratica sostenibile
Che fare allora? Come intraprendere un percorso di trasferte sostenibili aziendali? E cosa mettere in campo fin da subito per iniziare un percorso di mobilità green?
La mia esperienza nel campo, che ha portato al riconoscimento del “Miglior progetto italiano di innovazione sostenibile - CASI 2020” e la menzione speciale al “Premio Vendor Rating e Acquisti Sostenibili”, ogni Travel Manager potrebbe iniziare a seguire 5 step fondamentali:
1. Progettare la Green Travel Policy
2. Realizzare le trasferte sostenibili
3. Selezionare in modo attento i fornitori
4. Analizzare e Rendicontare
5. Compensare
La progettazione
Si può partire dalla definizione della Green Travel Policy, il documento integrato alla Travel Policy aziendale esistente che può off rire linee guida ai viaggiatori anche sulle politiche di mobilità aziendale.
L’obiettivo è quello di suggerire un programma di trasferte aziendali più ampio, che contenga anche le indicazioni per poter svolgere un viaggio green attraverso l’opzione di soluzioni e servizi più sostenibili.
Di progettazione ne parlo spesso durante il corso di formazione in Travel e Mobility Management che Travel for business Academy realizza ogni anno a Torino.
La Green Travel Policy è un vero documento di “comunicazione” che conterrà, quindi, non solo le linee guida e gli obiettivi della Travel Policy, ma permetterà di fornire ai viaggiatori indicatori le conoscenze anche sulle pratiche che off rono un minor impatto ambientale e incoraggerà l’uso di soluzioni alternative, oltre ad opzioni più environmentally per i viaggi d’affari.
Sono 5 gli step per una Green Travel Policy perfetta
Piani care le trasferte sostenibili
Il successivo impegno si deve tradurre nel saper “costruire” una trasferta tenendo conto dei diversi principi che la politica di viaggio green richiede.
Si potrà dotare, ad esempio, il viaggiatore di sistemi di calcolatori per quantificare e confrontare le emissioni di CO2 generate dalle diverse opzioni di mobilità. Oppure, lavorare sulla gestione del “primo e ultimo miglio” con modalità integrate di mobilità che facilitino gli spostamenti dei dipendenti con soluzioni alternative, sharing e pooling dei mezzi.
Come selezionare i fornitori
"Selezionare i fornitori green” è un importante compito per il Travel Manager. Un lavoro attento che si baserà su criteri “ecologici” di tipo qualitativo e quantitativo, ma che metterà in comune un frammentato numero di operatori del mondo travel sulla loro effettiva impronta ecologica. La scelta consapevole del viaggiatore sarà quindi spinta non solo dalla sua sensibilità ecologica, ma da una scelta programmata aziendale verso la lotta agli sprechi e alla minimizzazione delle emissioni di CO2.
Misurare la sostenibilità dei viaggi
Il passo successivo che il Travel Manager dovrebbe compiere riguarda il monitoraggio di questa gestione green attraverso un processo di analisi e rendicontazione.
Ormai il Travel Manager ha acquisito la consapevolezza dell’importanza dei dati per svolgere bene il suo lavoro di ottimizzazione dei costi e dei processi. Ma è ancora distante dalla capacità di reperire delle informazioni e i dati possibili sulle performance ambientali. .
A questo riguardo, oggi vengono incontro società di consulenza, indicatori e sistemi di certificazione come la ISO 50001 (Sistema di Gestione dell’Energia), la ISO 14001 (Sistema di Gestione Ambientale) o quelli che riguardano etichette di EcoLabel applicati al turismo come ad esempio: Hotel Bio, Eco Hotels, Stay for the planet di LifeGate, Carbon Reduction Label, Green Restaurant Association, e molti altri.
Inoltre, società che forniscono soluzioni di pagamento aziendali come Airplus, offrono in abbinamento ai valori economici anche i valori delle emissioni prodotte dai voli aerei.
Il tema è, vista la moltitudine di strumenti, che molti risultati non siano omogenei, o peggio forniscono dati su parametri diversi e quindi valori diversi. Il suggerimento è quello di, in fase di costruzione della Green Travel Policy, identificare il modello-strumento ottimale per la propria azienda e seguire un processo di valutazione in maniera più efficiente possibile e costante nel tempo.
Infatti, nell'ultimo step del percorso di “costruzione” del programma di viaggi sostenibili, l’obiettivo del Travel Manager e dell’azienda (quest’ultima ancor di più se è tenuta a redigere il bilancio ambientale), sarà quello di rendicontare le emissioni di CO2 utili per l’eventuale azione di compensazione, neutralizzazione ed azzeramento delle emissioni in linea anche con le indicazioni del Protocollo di Kyoto.
Un percorso complesso, che però preso e analizzato per i singoli step, porterà indubbi vantaggi all'azienda e all'intera società, senza dimenticare che ogni percorso dovrà essere sostenuto da un piano di comunicazione che insegni, faccia cultura e soprattutto condivida i risultati e gli obiettivi raggiunti con tutti gli stakeholders.
Ogni progetto di Green Travel Policy dovrà essere sostenuto da un piano di comunicazione che insegni, faccia cultura e soprattutto condivida i risultati.