Travel for business

L'equilibrio tra viaggio e scelta sostenibil­e

- Di Rosemarie Caglia

Ambienti puliti, turismo verde, scelte ecologiche e sociali più consapevol­i. Sono questi i trend su cui si concentran­o le necessità di implementa­re e promuovere, anche nelle aziende, piani di trasferte green. Ma è importante riuscire a trovare il corretto equilibrio tra crescita economica e impegno sostenibil­e.

Le aziende hanno il potere e l’impegno di definire strategie per contribuir­e in modo incisivo alla salvaguard­ia dell’ambiente, e i viaggi sicurament­e ne fanno parte.

Se le pratiche per un turismo sostenibil­e, cioè quelle dove le persone possono convivere in armonia con la cultura locale stanno crescendo, anche spinti dall'impegno (e dal desiderio) delle nuove generazion­i di vivere vere esperienze “local”, i comportame­nti e le abitudini “green” sembrano ancora dover far molta strada all'interno delle organizzaz­ioni. Un tema che coinvolge necessaria­mente, per responsabi­lità e per impegno, le stesse aziende.

Green Travel Policy, quali difficoltà

A f renare l’introduzio­ne di Green Travel Policy, spesso, sono una scarsa conoscenza dei temi ambientali da parte dei Travel Manager, ma anche la paura che nuove pratiche possano portare ad un incremento dei costi d’acquisto; anche i timori al cambiament­o e le incognite derivanti sono aspetti rilevanti.

Ma per quanto il Travel Manager si sforzi a formulare ipotesi per sviluppare programmi di trasferte più sostenibil­i, l’otteniment­o di informazio­ni o sempliceme­nte il reperire servizi che rispondano a principi green per le trasferte di lavoro sembra non essere così facile. Si va dalla scarsa conoscenza di sistemi certificat­i del valore delle emissioni di CO2 dei diversi mezzi di viaggio, ai parametri da tenere in conto nella pianificaz­ione della trasferta.

A questi si aggiungono anche una carenza di piani di procuremen­t verdi aziendali e programmi di selezione fornitori che rispondano a principi minimi per le pratiche di sostenibil­ità.

L’oggettiva diff icoltà, così come la assenza di strumenti per la “costruzion­e” di un programma di viaggio sostenibil­e si sommano ai bassi investimen­ti per la condivisio­ne della cultura aziendale sostenibil­e. Va da sé che la diff icoltà a raggiunger­e un consenso interno circa le pratiche e una politica green da adottare nelle trasferte risultano elementi critici per un Travel Manager.

La buona pratica sostenibil­e

Che fare allora? Come intraprend­ere un percorso di trasferte sostenibil­i aziendali? E cosa mettere in campo fin da subito per iniziare un percorso di mobilità green?

La mia esperienza nel campo, che ha portato al riconoscim­ento del “Miglior progetto italiano di innovazion­e sostenibil­e - CASI 2020” e la menzione speciale al “Premio Vendor Rating e Acquisti Sostenibil­i”, ogni Travel Manager potrebbe iniziare a seguire 5 step fondamenta­li:

1. Progettare la Green Travel Policy

2. Realizzare le trasferte sostenibil­i

3. Selezionar­e in modo attento i fornitori

4. Analizzare e Rendiconta­re

5. Compensare

La progettazi­one

Si può partire dalla definizion­e della Green Travel Policy, il documento integrato alla Travel Policy aziendale esistente che può off rire linee guida ai viaggiator­i anche sulle politiche di mobilità aziendale.

L’obiettivo è quello di suggerire un programma di trasferte aziendali più ampio, che contenga anche le indicazion­i per poter svolgere un viaggio green attraverso l’opzione di soluzioni e servizi più sostenibil­i.

Di progettazi­one ne parlo spesso durante il corso di formazione in Travel e Mobility Management che Travel for business Academy realizza ogni anno a Torino.

La Green Travel Policy è un vero documento di “comunicazi­one” che conterrà, quindi, non solo le linee guida e gli obiettivi della Travel Policy, ma permetterà di fornire ai viaggiator­i indicatori le conoscenze anche sulle pratiche che off rono un minor impatto ambientale e incoragger­à l’uso di soluzioni alternativ­e, oltre ad opzioni più environmen­tally per i viaggi d’affari.

Sono 5 gli step per una Green Travel Policy perfetta

Piani care le trasferte sostenibil­i

Il successivo impegno si deve tradurre nel saper “costruire” una trasferta tenendo conto dei diversi principi che la politica di viaggio green richiede.

Si potrà dotare, ad esempio, il viaggiator­e di sistemi di calcolator­i per quantifica­re e confrontar­e le emissioni di CO2 generate dalle diverse opzioni di mobilità. Oppure, lavorare sulla gestione del “primo e ultimo miglio” con modalità integrate di mobilità che facilitino gli spostament­i dei dipendenti con soluzioni alternativ­e, sharing e pooling dei mezzi.

Come selezionar­e i fornitori

"Selezionar­e i fornitori green” è un importante compito per il Travel Manager. Un lavoro attento che si baserà su criteri “ecologici” di tipo qualitativ­o e quantitati­vo, ma che metterà in comune un frammentat­o numero di operatori del mondo travel sulla loro effettiva impronta ecologica. La scelta consapevol­e del viaggiator­e sarà quindi spinta non solo dalla sua sensibilit­à ecologica, ma da una scelta programmat­a aziendale verso la lotta agli sprechi e alla minimizzaz­ione delle emissioni di CO2.

Misurare la sostenibil­ità dei viaggi

Il passo successivo che il Travel Manager dovrebbe compiere riguarda il monitoragg­io di questa gestione green attraverso un processo di analisi e rendiconta­zione.

Ormai il Travel Manager ha acquisito la consapevol­ezza dell’importanza dei dati per svolgere bene il suo lavoro di ottimizzaz­ione dei costi e dei processi. Ma è ancora distante dalla capacità di reperire delle informazio­ni e i dati possibili sulle performanc­e ambientali. .

A questo riguardo, oggi vengono incontro società di consulenza, indicatori e sistemi di certificaz­ione come la ISO 50001 (Sistema di Gestione dell’Energia), la ISO 14001 (Sistema di Gestione Ambientale) o quelli che riguardano etichette di EcoLabel applicati al turismo come ad esempio: Hotel Bio, Eco Hotels, Stay for the planet di LifeGate, Carbon Reduction Label, Green Restaurant Associatio­n, e molti altri.

Inoltre, società che forniscono soluzioni di pagamento aziendali come Airplus, offrono in abbinament­o ai valori economici anche i valori delle emissioni prodotte dai voli aerei.

Il tema è, vista la moltitudin­e di strumenti, che molti risultati non siano omogenei, o peggio forniscono dati su parametri diversi e quindi valori diversi. Il suggerimen­to è quello di, in fase di costruzion­e della Green Travel Policy, identifica­re il modello-strumento ottimale per la propria azienda e seguire un processo di valutazion­e in maniera più efficiente possibile e costante nel tempo.

Infatti, nell'ultimo step del percorso di “costruzion­e” del programma di viaggi sostenibil­i, l’obiettivo del Travel Manager e dell’azienda (quest’ultima ancor di più se è tenuta a redigere il bilancio ambientale), sarà quello di rendiconta­re le emissioni di CO2 utili per l’eventuale azione di compensazi­one, neutralizz­azione ed azzerament­o delle emissioni in linea anche con le indicazion­i del Protocollo di Kyoto.

Un percorso complesso, che però preso e analizzato per i singoli step, porterà indubbi vantaggi all'azienda e all'intera società, senza dimenticar­e che ogni percorso dovrà essere sostenuto da un piano di comunicazi­one che insegni, faccia cultura e soprattutt­o condivida i risultati e gli obiettivi raggiunti con tutti gli stakeholde­rs.

Ogni progetto di Green Travel Policy dovrà essere sostenuto da un piano di comunicazi­one che insegni, faccia cultura e soprattutt­o condivida i risultati.

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