Lavorare da casa? I dipendenti italiani i più confusi a livello europeo
A causa dell’emergenza Covid-19, milioni di dipendenti in tutto il mondo sono passati rapidamente a lavorare da remoto. Molte aziende si sono quindi trovate a modificare le proprie policy per consentire il lavoro da casa. Una situazione improvvisa che ha comportato diverse sfide. Il sondaggio “Home Office” di SAP Concur indaga sulle spese di telelavoro in 8 mercati europei evidenziando che a livello europeo rimane ancora molta confusione su quanto i dipendenti possano spendere per attrezzarsi a lavorare da remoto. Solo il 15% dei dipendenti italiani è stato informato su come gestire le spese durante il lockdown, risultando tra i più disinformati in Europa.
Il 31% dei lavoratori italiani afferma, inoltre, di non poter sostenere alcun costo: gli altri Paesi europei invece danno maggiori possibilità, con Spagna (10%), Danimarca (17%), Svezia e Olanda (20%) tra le più virtuose.
Lavorare da casa è recentemente diventata la nuova normalità, lasciando gli uffici vuoti e dipendenti che cercano nuovi modi di connettersi, collaborare e svolgere il proprio lavoro. Tuttavia, solo il 39% dei dipendenti italiani ritiene di essere stato preparato a lavorare in smart working prima dell’emergenza sanitaria Covid-19. A livello europeo, i dipendenti svedesi erano i più preparati (52%) mentre la pandemia ha trovato meno organizzati gli spagnoli con il 67% dei lavoratori che non sapevano come poter gestire le attività lavorative in smart working. Anche per quanto riguarda il supporto da parte dei datori di lavoro durante il telelavoro, i dipendenti italiani risultano tra i meno aiutati. In Italia, solo il 77% dei lavoratori ha dichiarato di sentirsi supportato dai propri superiori mentre lavorava da casa. I tedeschi sono meno agevolati (76%). I più compresi sono i danesi (88%) seguiti da Olanda (85%), Svezia (83%), Regno Unito (82%), Francia (81%) e Spagna (79%).