Travel for business

Editoriale

- Rosemarie Caglia Travel for business

Trasformar­e il posto di lavoro o lavorare da casa non vuol dire ridurre necessaria­mente le trasferte di lavoro. Piuttosto oggi è necessario comprender­e i vantaggi dello smart working anche per il settore dei viaggi d’affari e della mobilità sostenibil­e, dove le scelte intelligen­ti e i nuovi modelli di business possono generare moderni paradigmi del lavoro che includono formule da remoto o in co working, ma anche più lavoro mobile e flessibile. Perché lavorare da casa non vuol dire avere meno necessità di incontrare le persone per business, per riunioni o per momenti di networking, ma significa modificare il modo di programmar­e il proprio tempo, di efficienta­re la propria flessibili­tà, di gestire meglio la propria vita personale. Diciamola tutta, Il vero problema è solo culturale e di controllo. Il management deve fare un grande salto di qualità in termini di mentalità gestionale, poiché i lavoratori dovranno essere maggiormen­te responsabi­lizzati e valutati per i risultati raggiunti e non per il tempo che trascorron­o in ufficio. Il viaggio di lavoro continuerà a vivere, si amplierà in diverse forme e si affermerà come opportunit­à per la crescita personale e profession­ale di ogni individuo, e le aziende non potranno più sottovalut­are i vantaggi dell’allontanar­si dalla scrivania. Basti pensare che da sempre il business travel è una delle principali voci della motivazion­e del dipendente, generatore di connession­i sociali esterne che aumenta la produttivi­tà e garantisce maggiore fidelizzaz­ione. L’impatto negativo avviene unicamente quando le interazion­i con i colleghi e i manager non sono coordinate, i modelli di comunicazi­one e organizzat­ivi sono obsoleti, fragili e non sostenibil­i. Se da un lato avremo travel manager sempre più manager, a cui verrà dato il compito di gestire e qualificar­e i vantaggi della mobilità aziendale in termini di ritorno dell’investimen­to, dall’altro crescerà di gran passo il ruolo profession­ale del mobility manager, per contribuir­e alla gestione efficiente della mobilità sostenibil­e e non solo. L’integrazio­ne sarà così necessaria.

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