Il mobility manager come opportunità
La nomina del mobility manager per una comunità lavorativa o scolastica è un atto di grande valenza. Con esso il management apicale assume consapevolezza della necessità di affrontare in modo strutturato il tema della accessibilità alle proprie sedi lavorative o scolastiche e con atto formale incarica il responsabile della mobilità
Lo fa per i lavoratori o i visitatori se azienda o ente. Lo fa per gli studenti, le loro famiglie e per i docenti se istituzione scolastica o universitaria. Lo fa quindi per migliorare il clima aziendale ma anche per supportare un approccio sostenibile alla mobilità, contribuendo così attivamente alla difficile guerra che l’amministrazione cittadina combatte quotidianamente contro la congestione veicolare e l’inquinamento che da essa deriva.
Mi piace pensare che la nomina del mobility manager non sia quindi vista come un mero adempimento normativo o come una opportunità per godere degli importanti incentivi economici ministeriali programmati per sostenere i progetti coordinati dal mobility manager d’area delle amministrazioni municipali. Per Roma Capitale il ruolo del mobility manager aziendale o scolastico è strategico e le azioni progettate all’interno della rete sono inserite nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. In questo strumento programmatico strategico sono previste infatti azioni a sostegno dello smart working o coworking, progetti per la diffusione della mobilità dolce, condivisa o a emissioni zero.
Ad oggi sono oltre 280 i mobility manager degli enti, aziende ed istituzioni universitarie per un tessuto che somma oltre 370.000 dipendenti. La rete dei mobility manager scolastici cumula oltre 50 istituiti per un totale di 50.000 studenti e 7.000 unità di personale didattico.
Anche nel pieno della emergenza pandemica la rete dei mobility manager ha dato un grande contributo diffondendo questionari ai dipendenti per fotografare la propensione al cambiamento di modalità di trasporto traguardando alla fase di ripresa progressiva delle attività lavorative. Questi dati hanno contribuito alla alimentazione dei modelli predittivi sulla mobilità, messi a punto da Roma Servizi della Mobilità in collaborazione con le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre ed il Centro Studi della Sony per Roma Capitale. L’uso di questi modelli ha consentito di prevedere eventuali criticità sul sistema della mobilità nelle diverse fasi di ripresa delle attività lavorative.
Sono stati anche attivati dei tavoli tecnici specifici su diversi temi quali trasporto pubblico, ciclabilità, sharing mobility, navette aziendali condivise e lavoro agile. In ogni tavolo sono state puntualmente analizzate criticità e possibili soluzioni.
Per l’amministrazione il mobility manager rappresenta un importante nodo di contatto con il contesto che rappresenta. È un canale attraverso il quale il dipendente riporta le proprie esigenze per potersi muovere in modalità sostenibile, il mobility manager le sintetizza in relazione al contesto e le condivide con il mobility manager d’area dell’amministrazione municipale. Egli sintetizza in un quadro complessivo le necessità ai fini della valutazione dei possibili interventi.
Di fatto è un canale bidirezionale attraverso il quale l’amministrazione municipale comunica le novità e le opportunità in materia di mobilità. Il messaggio giunge, attraverso la rete, direttamente e tempestivamente ai dipendenti o studenti. Idealmente la rete è una clessidra di informazioni che può essere girata secondo i punti di vista e nel mezzo è posizionato il mobility manager d’area, snodo tra i mobility manager aziendali/scolastici e i competenti uffici dell’amministrazione.
Un capitolo a parte è quello dei mobility manager scolastici. Purtroppo, non sempre le Istituzioni Scolastiche
riescono ad individuare una figura disponibile a svolgere questo ruolo.
La funzione del mobility manager scolastico è doppiamente strategica. È importante perché la mobilità scolastica si sovrappone criticamente alla dinamica degli spostamenti dell’ora di punta cittadina. Operare per contenerla produce quindi notevoli benefici diretti. È anche importante perché lavorare con i ragazzi sulla didattica in materia di sostenibile è uno stimolo per le nuove generazioni. Insegnare ai bambini l’importanza di andare a piedi o in bici insieme a scuola, accompagnati da genitori volontari, significa promuovere un modo salutare, socializzante e a impatto zero per muoversi. Questa visione, se ben proposta, contribuisce a formare un approccio sano e sostenibile nelle future scelte dei nostri giovani cittadini. Abbiamo appreso nei corsi sulla mobilità sicura e sostenibile per i ragazzi delle scuole primarie che molti non sapevano andare in bicicletta e questo ci ha lasciato basiti! Purtroppo, è il risultato della motorizzazione pervasiva e della paura dei genitori a lasciare i figli ad affrontare i forse sovrastimati pericoli connessi al muoversi a piedi in città.
Il mobility manager, quindi, ha un compito importante che non è solo tecnico. È un ruolo divulgativo e di promozione delle numerose opportunità del muoversi sostenibile.
“Il mobility manager è un ruolo divulgativo e di promozione delle numerose opportunità del muoversi sostenibile”