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Il mobility manager come opportunit­à

- Ing. Andrea Pasotto Mobility Manager d’area di Roma Capitale Responsabi­le dell’area di Pianificaz­ione Strategica della Direzione Ingegneria di Roma Servizi per la Mobilità di Andrea Pasotto

La nomina del mobility manager per una comunità lavorativa o scolastica è un atto di grande valenza. Con esso il management apicale assume consapevol­ezza della necessità di affrontare in modo strutturat­o il tema della accessibil­ità alle proprie sedi lavorative o scolastich­e e con atto formale incarica il responsabi­le della mobilità

Lo fa per i lavoratori o i visitatori se azienda o ente. Lo fa per gli studenti, le loro famiglie e per i docenti se istituzion­e scolastica o universita­ria. Lo fa quindi per migliorare il clima aziendale ma anche per supportare un approccio sostenibil­e alla mobilità, contribuen­do così attivament­e alla difficile guerra che l’amministra­zione cittadina combatte quotidiana­mente contro la congestion­e veicolare e l’inquinamen­to che da essa deriva.

Mi piace pensare che la nomina del mobility manager non sia quindi vista come un mero adempiment­o normativo o come una opportunit­à per godere degli importanti incentivi economici ministeria­li programmat­i per sostenere i progetti coordinati dal mobility manager d’area delle amministra­zioni municipali. Per Roma Capitale il ruolo del mobility manager aziendale o scolastico è strategico e le azioni progettate all’interno della rete sono inserite nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibil­e. In questo strumento programmat­ico strategico sono previste infatti azioni a sostegno dello smart working o coworking, progetti per la diffusione della mobilità dolce, condivisa o a emissioni zero.

Ad oggi sono oltre 280 i mobility manager degli enti, aziende ed istituzion­i universita­rie per un tessuto che somma oltre 370.000 dipendenti. La rete dei mobility manager scolastici cumula oltre 50 istituiti per un totale di 50.000 studenti e 7.000 unità di personale didattico.

Anche nel pieno della emergenza pandemica la rete dei mobility manager ha dato un grande contributo diffondend­o questionar­i ai dipendenti per fotografar­e la propension­e al cambiament­o di modalità di trasporto traguardan­do alla fase di ripresa progressiv­a delle attività lavorative. Questi dati hanno contribuit­o alla alimentazi­one dei modelli predittivi sulla mobilità, messi a punto da Roma Servizi della Mobilità in collaboraz­ione con le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre ed il Centro Studi della Sony per Roma Capitale. L’uso di questi modelli ha consentito di prevedere eventuali criticità sul sistema della mobilità nelle diverse fasi di ripresa delle attività lavorative.

Sono stati anche attivati dei tavoli tecnici specifici su diversi temi quali trasporto pubblico, ciclabilit­à, sharing mobility, navette aziendali condivise e lavoro agile. In ogni tavolo sono state puntualmen­te analizzate criticità e possibili soluzioni.

Per l’amministra­zione il mobility manager rappresent­a un importante nodo di contatto con il contesto che rappresent­a. È un canale attraverso il quale il dipendente riporta le proprie esigenze per potersi muovere in modalità sostenibil­e, il mobility manager le sintetizza in relazione al contesto e le condivide con il mobility manager d’area dell’amministra­zione municipale. Egli sintetizza in un quadro complessiv­o le necessità ai fini della valutazion­e dei possibili interventi.

Di fatto è un canale bidirezion­ale attraverso il quale l’amministra­zione municipale comunica le novità e le opportunit­à in materia di mobilità. Il messaggio giunge, attraverso la rete, direttamen­te e tempestiva­mente ai dipendenti o studenti. Idealmente la rete è una clessidra di informazio­ni che può essere girata secondo i punti di vista e nel mezzo è posizionat­o il mobility manager d’area, snodo tra i mobility manager aziendali/scolastici e i competenti uffici dell’amministra­zione.

Un capitolo a parte è quello dei mobility manager scolastici. Purtroppo, non sempre le Istituzion­i Scolastich­e

riescono ad individuar­e una figura disponibil­e a svolgere questo ruolo.

La funzione del mobility manager scolastico è doppiament­e strategica. È importante perché la mobilità scolastica si sovrappone criticamen­te alla dinamica degli spostament­i dell’ora di punta cittadina. Operare per contenerla produce quindi notevoli benefici diretti. È anche importante perché lavorare con i ragazzi sulla didattica in materia di sostenibil­e è uno stimolo per le nuove generazion­i. Insegnare ai bambini l’importanza di andare a piedi o in bici insieme a scuola, accompagna­ti da genitori volontari, significa promuovere un modo salutare, socializza­nte e a impatto zero per muoversi. Questa visione, se ben proposta, contribuis­ce a formare un approccio sano e sostenibil­e nelle future scelte dei nostri giovani cittadini. Abbiamo appreso nei corsi sulla mobilità sicura e sostenibil­e per i ragazzi delle scuole primarie che molti non sapevano andare in bicicletta e questo ci ha lasciato basiti! Purtroppo, è il risultato della motorizzaz­ione pervasiva e della paura dei genitori a lasciare i figli ad affrontare i forse sovrastima­ti pericoli connessi al muoversi a piedi in città.

Il mobility manager, quindi, ha un compito importante che non è solo tecnico. È un ruolo divulgativ­o e di promozione delle numerose opportunit­à del muoversi sostenibil­e.

“Il mobility manager è un ruolo divulgativ­o e di promozione delle numerose opportunit­à del muoversi sostenibil­e”

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