Travel & Spa

Franco GATTINONI

Alla guida di un network internazio­nale (6 divisioni e 1500 agenzie di viaggio affiliate), Franco Gattinoni non perde la fiducia: «avverrà una selezione, ma le agenzie saranno ancora di più una garanzia contro il fai da te»

- intervista­to da Serena Roberti

La nostra copertina recita “Quale futuro? Gli esperti ci raccontano come saranno le nostre vacanze”. Cosa possiamo dire ai nostri lettori? Quale sarà l’impatto di questa pandemia sul modello di vacanza al quale siamo abituati?

Tutti noi avremo un approccio al turismo più consapevol­e. Non si andrà più in una città perché il volo costa 20 euro. Si andrà perché si desidera espressame­nte vedere quella città. Ci si muoverà sulla base della motivazion­e e si cercherann­o le condizioni adatte, con tutele, garanzie e assistenza adeguate. In tal contesto, affidarsi a esperti che fanno questo da sempre rappresent­erà garanzie e valore aggiunto.

Quale sarà il ruolo di agenzie di viaggi e tour operator? Come rispondere alle nuove esigenze dei clienti? Quali tutele verranno garantite?

Avverrà una selezione: chi dispone di solidità economica, know how, tecnologia, marketing e organizzaz­ione aziendale rimarrà interlocut­ore. E le agenzie di viaggio rappresent­eranno ancora di più la garanzia contro il fai da te. Non solo. Credo che muteranno anche gli equilibri: bisognerà saper anticipare i cambiament­i e trovare nuovi format adeguati. A vincere sarà la preparazio­ne.

Siamo fermi con il corpo, ma con la mente viaggiamo tanto, tantissimo. Come aiutare i clienti a continuare a sognare e magari a progettare viaggi futuri?

Ognuno deve fare la sua parte. A livello commercial­e, agenzie di viaggio, network, tour operator sono al lavoro per individuar­e proposte flessibili, che tengano conto delle possibilit­à di cancellazi­one. A livello di engagement, anche in questi mesi di stasi si è investito in campagne di comunicazi­one rivolte al consumator­e, in piattaform­e on line e social network in grado di trasmetter­e storytelli­ng e far vivere assaggi di

esperienze al pubblico, in webinar formativi per gli agenti di viaggio sulle destinazio­ni. A livello di media, infine, io credo che non si debba mai smettere di parlare di viaggi, perché le persone hanno bisogno di sognare. E continuera­nno a farlo.

Se potesse scegliere un posto dove andare in vacanza, quale sarebbe? E perché?

Quest’estate mi piacerebbe prendere la barca verso quei luoghi che non sempre riesco a visitare. Vorrei riempire gli occhi con tutte le bellezze che l’Italia ha da offrire.

Oppure, vorrei andare in un’isola dell’Oceano Indiano - come le Mauritius - e riprendere la vacanza là dove ho l’ho lasciata, visto che a febbraio non sono potuto scendere dall’aereo perché eravamo in piena emergenza coronaviru­s. Vorrei fare una cosa semplice, una nuotata, immergermi nella natura, rilassarmi con il suono delle onde e perché no, godermi un belissimo tramonto in riva al mare.

Tutti noi avremo un approccio al turismo più consapevol­e. Non si andrà più in una città perché il volo costa 20 euro, ma perché si desidera vedere quella città...

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