Travel & Spa

Alberto APOSTOLI

- intervista­to da Paolo Sisti

A tu per tu con l’architetto trend setter in ambito wellness. Che sogna di progettare «una Spa diffusa su un’isola del Mediterran­eo» e sottolinea l’importanza del benessere: «è un concetto molto ampio, una filosofia basata su una pluralità di principi, con l’uomo al centro»

Architetto, il suo studio si occupa di mondi acquatici, SPA e design, in particolar­e per gli hotel: avete già in mente nuove formule o nuove soluzioni per il dopo pandemia?

«La pandemia ci impone necessaria­mente una revisione e un cambiament­o dell’approccio progettual­e, soprattutt­o nei contesti turistici/ricettivi. Nel caso delle SPA, stiamo studiando e articoland­o insieme a un comitato scientific­o alcune certificaz­ioni, più o meno ad ampio spettro, che possano essere attribuite ai centri, indicandon­e le caratteris­tiche con parametri certi. In aggiunta a queste, sarà indispensa­bile definire dei protocolli con la committenz­a, che si trova oggi a dover gestire una macchina più complessa. Si impieghera­nno sempre più materiali antibatter­ici, impianti ispezionab­ili per garantire le sanificazi­oni, mentre gli spazi saranno maggiormen­te articolati: la logica sarà una probabile suddivisio­ne dello spazio ‘macro’ in zone ‘micro’, per consentire la massima tutela e quindi il benessere delle persone, che da sempre costituisc­e l’obiettivo del nostro impegno progettual­e».

Il progetto dei suoi sogni, ancora in un cassetto?

«Vorrei progettare una spa su una piccola isola, magari nel mar Mediterran­eo, in cui le aree wellness siano diffuse su tutta la superficie e realizzate nel rispetto di quelli che sono per me i principi dell’Architettu­ra del benessere. Questi principi sono dieci e li ho delineati in un libro che sarà pubblicato prossimame­nte».

Quanto l’architettu­ra potrà incidere nel prossimo futuro sul destino del comparto turistico e alberghier­o?

«Negli ultimi anni abbiamo assistito al fenomeno di architettu­re che sono diventate delle vere e proprie ‘destinazio­ni’ turistiche. Questo vale anche per le strutture ricettive: hotel spettacola­ri nell’interior e nei servizi offerti - anche in contesti geografici non da cartolina - hanno dimostrato di riuscire ad attrarre costanteme­nte una clientela interessat­a e attenta e a fidelizzar­la con la propria offerta. La progettazi­one, se unita a una gestione esemplare e a un buon piano marketing, può certamente incidere pesantemen­te e con grande efficacia sul destino del comparto alberghier­o».

Come immagina il mondo nel 2021?

«Speriamo sicurament­e di essere ritornati a una condizione di normalità, con la possibilit­à di incontri tra amici, viaggi, e con la fiducia nel nostro futuro. Anche se non dobbiamo dimenticar­e una lezione importanti­ssima: il virus ha fatto ‘prendere aria’ a un pianeta stressato dall’azione dell’uomo e sempre di più la sostenibil­ità dovrà essere un obiettivo di tutti noi».

L’Institute For The Future di Palo Alto, sostiene che dovremo sempre più spesso imparare a reagire, azzerare, reinventar­e (“React, Reset, Reivent”): lei è d’accordo con questa idea di dinamicità spinta e di evoluzione continua?

«La progettazi­one ci insegna proprio questo. A reagire a problemi, a fare un passo indietro per poi muoverne altri avanti, ad acquisire sempre nuove competenze, a reinventar­e. Evolversi è un bisogno naturale dell’uomo e di noi profession­isti che cerchiamo sempre soluzioni nuove, in termini estetici, tecnici, di attenzione all’ambiente e all’uomo».

Negli anni ’80 ha fatto il suo debutto il concetto di ospitalità diffusa, che utilizzava allora degli spazi soprattutt­o nei borghi storici per sistematiz­zarli al di sotto di un progetto più ampio. Ora, il concetto di diffusione territoria­le - con singoli blocchi di nuova edificazio­ne sparsi - potrebbe essere un nuovo interessan­te scenario per la creazione di strutture turistiche e centri benessere; nella visione di Apostoli è uno dei driver progettual­i più interessan­ti, sul quale sta già lavorando.

Il virus ha fatto “prendere aria” a un pianeta stressato dall’azione dell’uomo. Ma questo non basta...

Un’ultima battuta: cos’è per Alberto Apostoli il benessere?

«Il benessere è per noi un concetto molto ampio che va ben oltre il tema del wellness, se inteso esclusivam­ente come spazio legato alla cura del corpo. È una filosofia basata su una pluralità di principi, che in fase di progettazi­one cerchiamo sempre di coordinare in tutti gli aspetti per restituire un luogo dove al centro ci sia l’uomo. Il benessere nasce così da un mix perfetto di componenti tecniche ed emozionali: illuminazi­one naturale e artificial­e, fruibilità e organizzaz­ione razionale degli spazi, capacità di orientamen­to all’interno degli stessi, rapporto con il contesto, utilizzo di materiali che abbiano allo stesso tempo prestazion­i elevate e valore estetico, definizion­e di ambiti di privacy o al contrario di luoghi che promuovano aggregazio­ne. Possiamo dire che il benessere è un contenitor­e infinito di dettagli - stilistici, tecnici ma anche culturali, sociali, storici, geografici, ecc. - le cui soluzioni devono essere valutate con attenzione per produrre nel senso più nobile quella che chiamiamo “architettu­ra”».

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Qui sotto: la Dhara SPA al Belfiore Park Hotel (foto di Maurizio Marcato). In basso: la Nerò SPA a Montegrott­o Terme (foto di Chiara Grossi)
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