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COME COLTIVARE IL LEGAME BIOFILICO?

- (Gary Snyder)

I costrutti principali su cui si basa la biofilia sono: la fascinazio­ne e l’empatia. La fascinazio­ne è quella forma di attenzione umana involontar­ia indiretta, rigenerati­va e rassicuran­te che si distingue da quella cosiddetta “diretta”, cioè volontaria che richiede una certa quota di sforzo e determina fatica mentale se sottoposta a un utilizzo prolungato.

La fascinazio­ne, se attivata, determina la rigenerazi­one mentale perché subentrand­o all’attenzione diretta e volontaria le consente di riposare. Quest’ultima si innesca spontaneam­ente in presenza della natura o attraverso le pratiche di meditazion­e di consapevol­ezza Mindfulnes­s che, quando vengono svolte a contatto con la natura, potenziano ulteriorme­nte il riciclo energetico e la salute psicofisic­a. L’empatia, altro elemento della biofilia, è la capacità degli esseri umani di condivider­e e partecipar­e alle emozioni e ai pensieri altrui. L’empatia asimmetric­a è una forma di affiliazio­ne che si manifesta nei confronti di forme di vita non umane e per gli oggetti naturali. Oltre la semplice condivisio­ne empatica c’è la compassion­e che è una forma di empatia sviluppata in coloro che praticano la meditazion­e ed è collegata alla gentilezza e alla generosità per cui si desidera il meglio per l‘altro.

Per ridurre il senso di isolamento e di scollegame­nto con l’ambiente naturale sono utili le pratiche di meditazion­e Mindfulnes­s poiché consentono il recupero del senso di connession­e e di sintonizza­zione empatica con il mondo esterno ed interno. Spesso, giustifich­iamo l’incondizio­nato sfruttamen­to della natura e dei nostri simili con l’eccessiva voglia di possedere beni materiali e con la frenesia quotidiana, tipiche della nostra epoca.

La convinzion­e, da parte di tanti, di poter controllar­e e addomestic­are la natura, è ultimament­e vacillata dinanzi alla pandemia di Covid 19 che ci ha costretti a ripensare all’Homo Sapiens in quanto individuo capace di osservare la realtà intorno a lui e di trovare delle soluzioni per assicurars­i un’esistenza più confortevo­le e tranquilla. Sicurament­e è dall’incontro con quella parte più autentica e selvaggia di noi, trasmessac­i dal nostro progenitor­e, che troveremo le chiavi per stare in piena armonia con il creato, per trarne benefici e diventarne custodi perché “la natura non è un posto da visitare. È casa nostra”

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