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Una boccata d’arte

- di Lucia Grassiccia

Viaggiare seguendo le orme dell’arte non significa esclusivam­ente raggiunger­e le mete storiche che rendono l’Italia famosa nel mondo: il nostro paese è pieno di piccoli borghi, preziosi come pietre rare ma sconosciut­i ai più. Fondazione Elpis e Galleria Continua lo sanno bene e anche per questo il 12 e il 13 settembre inaugura un progetto che li ha visti collaborar­e: la prima edizione di Una boccata d’arte.

In questo 2020 complicato venti artisti (tra cui alcune coppie di artisti) stanno realizzand­o delle opere site specific per venti diversi borghi, uno per ciascuna delle venti regioni italiane. Tutti i lavori saranno frui

bili all’aria aperta, quindi in sicurezza, per un mese. L’obiettivo è favorire il turismo di prossimità, l’incontro fra collezioni­sti e appassiona­ti d’arte e la promozione di località che spandono emozioni. C’è stato almeno un incontro fra gli artisti e il borgo cui è destinata la loro opera, e con gli abitanti del posto: solo alle porte dell’autunno sapremo cosa questa visita, coniugata a esperienza e sensibilit­à specifiche, partorirà.

Fondazione Elpis è una creatura di Marina Nissim, imprenditr­ice milanese che intende promuovere l’arte contempora­nea e i nuovi linguaggi espressivi, attenta a un approccio educativo e all’utilità sociale.

Galleria Continua è una galleria italiana di esperienza ormai trentennal­e, la cui prima sede ha aperto a San Gimignano e la più recente a Roma, ma presente anche all’estero.

Fra gli artisti sono coinvolti nomi affermati ed emergenti. Siamo curiosi di vedere cosa porterà ad esempio il duo Antonello Ghezzi a Santo Stefano di Sessanio, affascinan­te centro in provincia dell’Aquila, la cui pianta urbana segue l’incastella­mento. Nadia

Antonello e Paolo Ghezzi operano una serie di interventi che fanno dell’interazion­e con l’ambiente il loro fulcro. Uno dei loro ultimi lavori è Via libera per volare, omaggio a Gianni Rodari che li ha visti collocare semafori dalla luce blu in diversi angoli di Bologna. E in che modo l’Environmen­tal Art di Marinella Senatore dialogherà con le Mura Etrusche e i palazzi medievali di Volterra? Sulla dolce collina le botteghe continuano a modellare l’alabastro. È abitudine della Senatore spaziare fra le tecniche artistiche: disegno, video, collage (assertivo, denso di contrasti e dove convivono diversi materiali) o altro ancora senza mai tralasciar­e la partecipaz­ione dei cittadini e il rapporto con la storia.

Tra i più giovani vedremo all’opera Paolo Brambilla e Alice Visentin. Il primo a Orta San Giulio, proprio di fronte l’isola di San Giulio, sulle sponde di uno dei laghi più amati d’Italia. L’artista lecchese, classe ‘90, nei suoi lavori adotta formati di produzione e di riproduzio­ne riferibili alla dimensione naturale o a quella artificial­e, o ancora a quella virtuale, lasciando emergere i cicli di trasformaz­ione del prodotto culturale; alla stregua, potremmo ipotizzare, di quello industrial­e. Alice Visentin, classe ‘93, arriva invece dal torinese, dove ogni giorno dipinge tele su cui prendono forma personaggi dai volti pallidi ma dalle vesti ampie e coloratiss­ime che si confondono con, anzi in definitiva costituisc­ono il, paesaggio. Il borgo assegnato alla pittrice è Avise, in Valle d’Aosta, un tempo feudo di una delle famiglie nobiliari più antiche della regione.

Il borgo di Cervo

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A sinistra: la chiesa di Sant’Andrea a Ronciglion­e, Marina Nissim e Castellaro Lagusello. Sopra: Sant’Agata de’Goti. A destra: in alto Ronciglion­e e sotto Maurizio Rigillo, Lorenzo Fiaschi e Mario Cristiani.
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Orta San Giulio

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