I VIAGGI DIGITAL DETOX sono la NUOVA FRONTIERA DEL BENESSERE
Il digital detox non è soltanto un viaggio ma una vera e propria esplorazione dentro sé stessi.
Il mondo del digitale è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi due anni, grazie alla pandemia. Durante il Covid, molti hanno traslato l’attività lavorativa nella modalità “smart working” per rispondere alle necessità produttive, originando il più grande esperimento sociale digitale, impensabile fino a qualche anno fa, non esente però da danni psicofisici.
Si sono trascorse inconsapevolmente, in un’altra dimensione temporale e bombardati da una miriade di notizie, ore intere della giornata sui social a “comunicare”, a lavorare o a leggere informazioni prese di qua e di là nella rete. Si è corso il rischio di ritrovarsi a vivere una vita cosiddetta “onlife” cioè senza alcuna differenziazione fra l’ambiente offline e quello online. Tutto ciò ha determinato il fenomeno dell’“information overload”, ovvero un sovraccarico informativo per l’organismo, superiore alla sua capacità di assimilazione. I periodi di restrizioni, per l’assenza di contatti sociali reali hanno accentuato, inizialmente, la funzione “vitale” di internet mentre, in seguito, tanti hanno focalizzato maggiormente l’attenzione sui suoi aspetti negativi.
IL MODO MIGLIORE PER “DISINTOSSICARSI” DALL’IPERCONNESSIONE È INTRAPRENDERE UN VIAGGIO
DIGITAL DETOX
Dopo il periodo vissuto di grandi deprivazioni psicofisiche, si è alla ricerca di un benessere olistico che consideri principalmente l’aspetto mentale. Si desidera un
viaggio che non lasci soltanto i ricordi dei luoghi esplorati, ma che crei un’esperienza trasformativa intensa e duratura, modifichi la qualità della vita, arricchisca la mente e il cuore. Rispondono a questa esigenza i viaggi e i ritiri all’insegna digital detox. Il digital detox si riferisce a un lasso temporale in cui si sceglie consapevolmente di evitare l’utilizzo di tablet, smartphone, PC con il fine di regolare il proprio rapporto con la tecnologia. Si può considerarla una “pausa di riflessione” che per taluni potrebbe essere percepita una “disconnessione forzata”. La vita quotidiana è carica di una serie di attività da svolgere. Se a queste aggiungiamo anche quella di “task-switching” ossia di alternanza tra vita reale e digitale cioè lavorare e contemporaneamente rispondere a e-mail e messaggi, leggere notifiche ecc, si rende il cervello meno efficiente perché ogni volta è costretto ad attivare nell’arco di pochissimi istanti aree e centri cerebrali diversi.