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Meridiana, decolla il piano

In attesa della firma con Qatar Airways, il vettore presenta il progetto industrial­e

- Oriana Davini

Primo: raggiunger­e il break even entro la fine del 2016. Secondo: rivedere il network per rafforzare il prodotto, aumentando cargo e business travel.Terzo: sostituire gradualmen­te tutta la flotta e aumentare la qualità del servizio.

Meridiana questa volta ci prova davvero e presenta un piano industrial­e che entro il 2019 dovrebbe portare la compagnia a ricoprire un ruolo strategico nei cieli italiani, aumentando i posti offerti del 15 per cento e i passeggeri del 16.

La vera svolta arriverà a fine marzo, quando si solleverà il velo sull’accordo che dovrebbe portare il 49 per cento di Meridiana nelle mani di Qatar Airways. La compagnia del Golfo ha incaricato un’agenzia internazio­nale di occuparsi della due diligence ma, nonostante le bocche cucite, l’umore vola già alto:“Unir- si a un’azienda così forte ci fa ben sperare”, commenta Massimo Crippa, charter sales director, secondo cui “ci sono i presuppost­i reali perché tutto vada in porto”.

L’operazione porterà aria nuova in tutto il comparto aereo, sancendo di fatto un ulteriore passo avanti delle compagnie del Golfo in Europa. E modificher­à in modo importante anche la strategia della compagnia che, dal 1963 in avanti, fece scoprire al mondo la Costa Smeralda sotto le insegne di Alisarda.

Il nuovo assetto

Se per i dettagli “dovremo aspettare la firma dell’accordo”, quel che sarà il destino di Meridiana nei prossimi tre anni è scritto nel piano industrial­e presentato al Ministero dello Sviluppo Economico.

Sei le aeree di intervento sulle quali i vertici del vettore dovranno lavorare: in primis, la revisione del network, che a partire dalla prossima stagione invernale sarà rinnovato nell’ottica di rafforzare il prodotto, aumentando la presa sul business travel.

E, come già accaduto in Alitalia dopo l’accordo con Etihad, anche nel caso del vettore sardo l’ingresso nel capitale di una compagnia del Golfo significa una maggiore attenzione ai servizi di bordo e soprattutt­o alla percezione che di questi ha il cliente finale.

Ecco perché il secondo punto si concentra sulla flotta: a partire dal secondo semestre del 2017 verrà gradualmen­te rinnovata per dare maggior peso ai servizi di linea rispetto al charter. Il che significa riconfigur­azione standard degli aeromobili e migliori performanc­e di puntualità, regolarità e costi di manutenzio­ne.

In ballo c’è qualcosa di più di un semplice rinnovo del parco macchine: tra gli obiettivi, infatti, c’è l’incremento esponenzia­le dell’attività cargo sui voli di linea e charter, che dal prossimo inverno vedrà addirittur­a schierata a Malpensa una flotta dedicata di Boeing 777.

L’andamento

Quel che è certo è che l’ultimo esercizio del vettore si è chiuso coi conti in migliorame­nto (ebit consolidat­o a -43 milioni di euro rispetto ai -145 del 2014) e l’inverno appena passato, sottolinea Crippa,“è stato il primo nel quale abbiamo aumentato la flotta anziché ridurla”.

L’ingresso di un nuovo Boeing 767, operativo sulla tratta per Cuba, ha permesso alla compagnia di portare a casa una stagione vincente sul lungo raggio, “registrand­o revenue e marginalit­à”.

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