Tutti i numeri del Piemonte Un laboratorio per il turismo
La Regione registra aumenti continui da un decennio: le mosse per sostenere il comparto
Quattro milioni 696mila arrivi e 13 milioni 681mila presenze, con un incremento anno su anno rispettivamente del 5,7 e del 4,8 per cento. Sono i risultati del Piemonte nel 2015: la prospettiva di lungo periodo, confrontata su 10 anni, vede un incremento in termini di arrivi del 41 per cento. E, considerato cheil decennale di confronto per il 2015 è il 2006, anno delle Olimpiadi invernali, il risultato appare ancora più impressionante.
Se è vero che il turismo non è una pianta spontanea, dietro questo incremento esponenziale del settore in Piemonte, definito da Sergio Chiamparino, presidente della Regione, come “una delle attività produttive fondamentali del nostro territorio” c’è un grande lavoro.
Un lavoro fatto sicuramente da Torino, che continua a essere la motivazione di viaggi principale per i turisti che visitano il Piemonte, ma riconducibile an- che a un’attività più ampia, più di rete, che ha consentito ad alcune realtà minori della regione di affermarsi e produrre risultati sul lungo periodo.
Un lavoro che, solo nell’ultimo periodo, ha toccato la formazione, l’intercettazione di fondi europei per lo sviluppo, nonché la regolamentazione e un lavoro di armonizzazione di leggi e regolamenti. È di pochi giorni fa il lancio di due corsi dedicati ad agenzie di viaggi, tour operator, albergatori e guide turistiche per intercettare il mercato cinese.Temi chiave l’offerta enogastronomica, lo shopping e lo sport. Perché la Cina è un mercato che fa gola al Piemonte: i valori sono ancora limitati, i cinesi preferiscono le Langhe a Torino, ma il potenziale del mercato è altissimo e la Regione non vuole farsi sfuggire l’occasione.
La crescita di interesse ha anche dato vita ad un incremento di forme di accoglienza turistica extralberghiera: per questo la Regione ha lanciato un nuovo regolamento che stabilisce quando B&B e affittacamere possono essere gestiti in forma non imprenditoriale. Perché serve garantire a chi lavora professionalmente una forma di tutela, ma bisogna allo stesso tempo assicurare ai turisti un’accoglienza adeguata.
Senza dimenticare che il Piemonte è terra di sperimentazione. La Regione è infatti la prima in Italia ad aver lanciato un progetto di analisi dei flussi turistici attraverso i big data.