Be-Wizard!, a scuola di digital marketing
L’evento svoltosi al Palacongressi di Rimini si è focalizzato sulla gestione dei contenuti generati dagli utenti per il mercato del turismo
Uno strumento potente e gratuito, che, se usato con competenza, può rendere la comunicazione di un brand
turistico ben 7 volte più efficace. I contenuti prodotti dagli utenti, racchiusi sotto l’acronimo di Ugc (User generated content), rappresentano oggi una delle più potenti leve di marketing per le aziende del settore e sono stati i protagonisti degli interventi del
Be-Wizard! 2017, l’evento dedicato al digital marketing che si è tenuto al Palacongessi di Rimini.
Oggi “ci si fida di più di un profilo online - spiega Paolo
Zanzottera, esperto di digital marketing - che di una persona in carne e ossa”. Nel gioco dell’interazione sociale e della condivisione che domina il web, il racconto degli utenti non è più solo un riflesso spontaneo della propria attività, ma deve diventare parte attiva della strategia di comunicazione del brand.
Gestire la reputazione
Siamo, infatti,“nell’era della raccomandazione - spiega Josep
Ejarque, esperto di destination management - ed è necessario gestire la reputazione, non subirla, tenendo presente che i commenti degli utenti hanno più credibilità di qualunque informazione prodotta dai brand stessi”. Per sfruttarli a proprio vantaggio,“gli Ugc devono essere integrati nel piano di promozione - aggiunge Maurizio Goetz, docente di webmarketing - e seguiti con cura,occupandosi proattivamente delle interazioni generate”.Il momento migliore per la produzione di contenuti è quando il cliente è ancora all’interno dell’esperienza, nel suo‘momento di felicità’.“Prima che il viaggio finisca - consiglia Valentina Vellucci, digital analyst -,possiamo chiedergli una recensione, magari abbinandola all’offerta di un plus”.
Visual decision making
Sono le immagini gli asset più convincenti su cui un brand turistico può far leva.“Una foto può dire più di mille parole - sintetizza Valentina Tanzillo, visual storytelling expert -: i brand dovrebbero ideare spazi dedicati allo scatto e alla condivisione, ad esempio con delle belle cornici”. Spesso un espediente creativo ed economico,“come una scritta simpatica sullo specchio della camera - continua l’esperta -, è sufficiente per sollecitare la condivisione delle foto e il coinvolgimento degli utenti”. Investimenti tutt’altro che onerosi, ma che possono generare importanti riscontri:“Quando i clienti vedono foto o video prodotti e postati da altri turisti - spiega Ejarque -, il tasso di conversione è del 4,6 per cento”.
L’aiuto degli influencer
In presenza di piani di comunicazione più strutturati e budget maggiori, invece, le aziende turistiche e le destinazioni possono rivolgersi a validi alleati per la produzione e diffusione di contenuti: gli influencer.
“Hotel e destinazioni sempre più spesso decidono di inserire progetti con i blogger nella loro strategia di promozione - spiega
Manuela Vitulli, blogger e consulente -, non solo per rafforzare la visibilità e migliorare la reputazione, ma anche per aumentare le prenotazioni”.
Per ingaggiare un influencer è necessario“allocare un budget - spiega Arianna Chieli, blogger ed esperta in influencer marketing -, che cresce a seconda dell’importanza del profilo, ma è anche doveroso selezionarlo in base ad alcuni parametri”.
Non basta valutare il numero dei follower,“bisogna considerare anche il target di riferimento - aggiunge Vitulli -, il linguaggio e i canali utilizzati,controllare la qualità dei contenuti condivisi e il tone of voice, accertandosi che siano in linea con il brand”. Fondamentale anche verificare l’autenticità dei numeri vantati dall’influencer,“perché alcuni di loro comprano fan e commenti avvisa Chieli -, perdendo quindi forza di penetrazione”.