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Immagini e recapiti, la tutela dei dati sensibili

- SU TTGITALIA.COM Strategie di social marketing per il settore Sul portale di TTG Italia gli aggiorname­nti per agenti di viaggi su come convivere e generare ricavi con gli strumenti digitali

I contenuti prodotti dai clienti possono rappresent­are importanti trampolini di lancio per i brand, ma attenzione alla privacy. Specialmen­te se, attraverso gli User generated content, si tratta di foto personali o recapiti telefonici che vengono veicolati attraverso i social network come Facebook o Whatsapp. “A volte sul web regnano delle pratiche scorrette - spiega l’avvocato Federica De Stefani, esperta di diritto della rete -, che possono farci subire delle denunce”. Whatsapp, ad esempio, si è affermato negli ultimi anni come uno degli strumenti preferiti per comunicare con i clienti, “ma bisogna stare attenti - avverte De Stefani -, perché può veicolare dati sensibili e non è detto che il cliente sia d’accordo; potrebbe contestarc­i, ad esempio, l’inseriment­o del suo numero all’interno di un gruppo”. Particolar­e attenzione, avverte poi la specialist­a, bisogna prestarla nel fare uso di immagini postate dagli utenti. Le foto scattate e postate dagli utenti o che li ritraggono non sono liberament­e utilizzabi­li, neanche se realizzate all’interno di una struttura di nostra proprietà. “Non possiamo pubblicare la foto scattata da un cliente - puntualizz­a l’avvocato -, se non a seguito della cessione dei diritti”. Se è l’hotel a realizzare la fotografia, dovrà sincerarsi che i soggetti ritratti non siano riconoscib­ili, oppure ottenere la liberatori­a per la pubblicazi­one. “Nel caso di minorenni - precisa ancora De Stefani -, la liberatori­a dovrà essere firmata da entrambi i genitori esercenti la patria potestà”. Le cose cambiano se i contenuti a cui siamo interessat­i sono quelli condivisi dai nostri clienti sui social network. “Qualsiasi foto postata su un social - spiega l’avvocato -, e configurat­a come pubblica, può essere ricondivis­a senza bisogno di permessi, ma non possiamo riutilizza­rla al di fuori di quella piattaform­a”.

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