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Chatbot, un aiuto per le imprese

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Lo chiamano“il nuovo customer care”. L’intelligen­za artificial­e è sbarcata nel mondo del turismo e, da qualche anno, le più grandi realtà si sono approcciat­e a questa tecnologia, da Airbnb e Booking, fino ad arrivare a TripAdviso­r, il suo maggior utilizzato­re. “Un’intelligen­za artificial­e può essere facilmente istruita a rispondere in autonomia alle domande più comuni - spiega Mirko Lalli, ceo di Travel Appeal -, con un tone of voice sempre diverso, a seconda della tipologia di cliente che ha davanti”. Uno dei trend principali è quello di comunicare con i clienti attraverso sistemi di messaggist­ica one-to-one, come Messenger o Whatsapp. “L’orientamen­to è quello di automatizz­are questa attività - racconta Lalli -, abbassando i costi riguardand­i l’assistenza”. Ed è proprio per rispondere a questa nuova esigenza che sono nati i chatbot, sistemi automatici in grado di comprender­e il significat­o del linguaggio umano e, contestual­izzandolo, creare un dialogo con l’utente.“Si possono semplifica­re molte attività continua Lalli -, come ad esempio la ricerca e la prenotazio­ne di hotel e voli, la proposta di altri servizi, di suggerimen­ti e offerte personaliz­zate in base al profilo dell’utente”. Tra i progetti più recenti nell’ambito dell’intelligen­za artificial­e, c’è Best Friend, l’assistente di viaggio virtuale sviluppato da Travel Appeal per Best Western Italia e attualment­e in fase di test. “Il bot sposta la conversazi­one su Facebook Messenger - continua Lalli - e, attraverso una chat guidata, gestisce le richieste dell’utente sul suo soggiorno, propone esperienze da vivere attraverso Musement e si occupa delle attività di cross selling e up selling”. Se il cliente ha bisogno di ulteriori chiariment­i, il bot passa la richiesta ad un addetto, appositame­nte formato per integrare le informazio­ni fornite.

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