LA NUOVA ALPITOUR
“Siamo cambiati”.Così il presidente del Gruppo Alpitour Gabriele Burgio riassume la storia di un anno in cui l’azienda ha visto l’ingresso di Tamburi come nuovo socio
“Abbiamo 20 nuove operazioni sulla scrivania e l’esercizio 2017 è andato in soffitta con risultati molto positivi”. Gabriele Burgio, presidente di Alpitour, spiega in due battute lo stato di salute del gruppo.Tra l’ingresso di un socio di peso come Tamburi, l’acquisizione di nuove strutture alberghiere e il rafforzamento della compagnia Neos.
Partiamo dai numeri?
L’esercizio si è chiuso con ricavi per 1.217 milioni di euro con un ebitda del 25 per cento a 46 milioni. Sono molto soddisfatto perché abbiamo superato anche le previsioni del business plan.Azionisti contenti e ora tutti concentrati sul 2018.
Presidente, si aspettava questi risultati?
Diciamo che negli ultimi anni avevamo tracciato la rotta in maniera chiara e quest’anno abbiamo fatto un ottimo raccolto. Malgrado qualche intoppo sulla strada.
Di che tipo?
Con l’Egitto a pieno ritmo Alpitour avrebbe chiuso il miglior anno di sempre. Ma il mercato soffre di fasi e di crisi internazionali.
Tamburi ha la vista lunga…
I nuovi azionisti sono soddisfatti perché anche le proiezioni dell’inizio 2018 rispettano le attese. Mi piace sottolineare che alcune aziende del gruppo iniziano a funzionare a dovere e poi Neos sta acquistando peso e mercato.
Avete ridotto le distanza con il mondo delle agenzie?
Non ho mai percepito distanza.Anzi nell’ultimo anno la collaborazione ha dato ottimi risultati.Il mondo della finanza ci vede positivamente e aspetta il nostro sbarco in Borsa.Vedo bel tempo e poche nuvole.
Siete stati a un passo da firmare l’acquisizione di Nicolaus. Cosa è successo nella trattativa finale?
Mi pare un’esagerazione, perché non siamo mai arrivati a una trattativa. Ci siamo visti e confrontati per una giornata e poi si è chiuso tutto con una stretta di mano. Nessuna trattativa.
Quale futuro per il brand Press Tours?
Arriva da un periodo di sofferenza, vista la focalizzazione sui Caraibi, ma può riprendersi bene.Anche per questo abbiamo deciso di prendere la governance. L’attuale amministratore delegato Fabio Landini uscirà dalla società nella prossima primavera, ma rimarrà nel gruppo per occuparsi di tecnologia.
Dicono che lei scelga manager fuori dal classico giro di mercato…
Negli ultimi mesi ho rafforzato la squadra con manager non del settore che potranno garantirci un’ulteriore spinta. Diciamo che non ho preso il classico uomo di mercato. Scelte.
Può spiegare meglio l’operazione Alpitour France?
È un’iniziativa lanciata per ampliare il portafoglio e che si sta muovendo nella giusta direzione. Stiamo vendendo bene l’estate 2018 e prevedo di arrivare a una cifra d’affari vicina ai 25 milioni di euro.
L’incoming rappresenta una direttrice importante per il gruppo Alpitour?
A Roma abbiamo la società Alpitour Italia che sta lavorando molto bene, ma siamo nella fase di avvio. Serviamo gruppi internazionali di rilievo e sono certo che aumenterà il suo peso nei conti societari.
Qualche mese fa disse che il traguardo dei 2 miliardi di euro per Alpitour non era così irraggiungibile. Sempre convinto?
Se manteniamo questo ritmo per i prossimi cinque anni rischiamo di andare molto vicino a quella cifra. L’iniezione di liquidità arrivata con l’azionista Tamburi ci ha permesso di sbloccare alcune operazioni.Abbiamo l’obbligo di fare crescere il gruppo, ma investendo con grande attenzione.
Dopo Zanzibar e Sicilia continua la caccia a nuove strutture alberghiere?
Cerchiamo e analizziamo strutture a ciclo continuo. È importante poter controllare il prodotto dall’inizio alla fine. Ecco perché la lista delle operazioni possibili si allunga ogni giorno, ma prendiamo fiato e facciamo le opportune valutazioni.
Neos sempre più forte mentre altri vettori nazionali sono alle prese con piani di ristrutturazione. L’occasione per lo scatto decisivo?
Abbiamo una compagnia solida che dispone di una flotta moderna. Non guardo in casa d’altri, ma in alcune situazioni sono curioso di capire che tipo di business faranno. In questo comparto mi dispiace notare che il nostro accordo con easyJet non abbia ottenuto la giusta attenzione. Non è marginale.
Che Alpitour vedremo nel 2018?
Come già detto abbiamo molte operazioni in fase di verifica e questo ci porterà a presentare sul mercato un’azienda molto diversa rispetto a pochi anni fa. Siamo cambiati.