L’EVOLUZIONE DI UVET
L’azienda esce dal 2017 con un assetto profondamente diverso rispetto a quello di inizio anno, grazie a una serie di acquisizioni
Il gruppo guidato da Luca Patanè mette a segno nel 2017 due colpi di mercato che guardano alla trasformazione: l’acquisizione di Settemari e quella di Blue Panorama
Luca Patanè termina il 2017 come l’aveva iniziato: con un’importante acquisizione che gli consente di ampliare il suo raggio d’azione. Se l’anno di Uvet si era aperto con l’operazione Settemari, la conclusione è all’insegna del trasporto aereo, con il via libera per l’ingresso in famiglia di quella Blue Panorama da tempo nel mirino di Patanè.
Tra le due manovre, però, c’è una differenza:se il tour operating non era materia completamente nuova per il gruppo Uvet (già da qualche tempo l’azienda si era lanciata nel business dei villaggi), il trasporto aereo è invece una completa novità per Luca Patané. “In questo settore sono un debuttante. Mi devo ancora fare le ossa”: così il presidente di Uvet aveva messo le cose in chiaro a ottobre durante Mezzogiorno di Fuoco, l’intervista dal vivo con il direttore di TTG Italia Remo Vangelista dal palco diTTG Incontri,nei padiglioni di Rimini Fiera.
“Le crisi degli altri sono opportunità per noi”, aveva precisato ancora. Una frase che spiega lo spirito con cui il manager si sta muovendo sul mercato. Uvet è sicuramente stata una delle aziende più vivaci del mercato turistico negli ultimi anni, capace di cre- scere e ampliare il raggio d’azione in un momento sicuramente non facile per l’industria dei viaggi e delle vacanze.
La voglia di tour operating
Uvet, dunque, esce dal 2017 decisamente trasformata rispetto all’inizio dell’anno. Il primo tassello aggiunto al puzzle negli ultimi dodici mesi è quello di Settemari. La notizia della fatidica stretta di mano tra il fondatore del tour operator Mario Roci e Luca Patané circola veloce all’interno del settore. Quello dell’azienda torinese è un nome storico del turismo e il suo passaggio di mano (non privo di presagi, stando ai rumors) non passa certo inosservato. Per Uvet è l’occasione di fare un grosso salto di qualità nel campo del tour operating. Settore che Patanè corteggiava ormai da tempo. Qualche anno fa, infatti, era stato tra i pretendenti di Valtur. Poi era arrivato il progetto ClubViaggi, con cui il gruppo aveva messo un piede nel business degli operatori. Ma con Settemari Uvet è riuscita a portarsi in casa un’azienda già rodata.
La distribuzione c’era, il tour operating anche. Quello che mancava era una compagnia aerea.Co- sì, Luca Patanè ha adocchiato Blue Panorama. In questo caso, con l’amministrazione straordinaria di mezzo,la vicenda è stata un po’ più complicata e l’operazione non è stata certo un fulmine a ciel sereno. Ma, dopo mesi di incontri e trattative,Uvet è riuscita ad aggiudicarsi il vettore.
Integrazione verticale
Con questa coppia di operazioni, l’azienda di Patané è anche riuscita a riportare in auge un modello di business che all’estero gode di ottima salute ma che in Italia sembrava essere stato un po’ accantonato: l’integrazione verticale.
Alcuni dei grandi gruppi in grado di riunire ampie fette di filiera avevano dovuto soccombere alle difficoltà del mercato e nella Penisola erano rimasti pochissimi i nomi in grado di radunare sotto le proprie insegne una serie di business diversificati.
Le operazioni concluse negli ultimi tempi, ma soprattutto nel 2017, da Luca Patané hanno dimostrato che l’integrazione verticale può essere uno schema valido in Italia come all’estero (si pensi ai colossi come Tui). Ed è questa, per certi versi, la vera eredità che l’anno che sta per concludersi lascia al mercato del turismo nella Penisola.
Turismo in Italia, un gioco da grandi
Le vicende di Uvet,lette attraverso la lente del mercato, hanno anche un altro significato: la voglia di costruire grandi gruppi con finanza e business solidi. E, soprattutto, la possibilità di costruire aziende in grado di essere big player. Da tempo, infatti, si accusa il turismo italiano di essere troppo parcellizzato.
La strategia che sta seguendo Uvet (molti indizi fanno pensare che le acquisizioni potrebbero non finire qui) è anche una risposta a un settore fatto di piccole imprese.
Qualcosa, in questo mercato, sta cambiando. E in qualunque cosa si stia trasformando, Luca Patané vuole esserne uno degli attori principali.