I CONTI DEI VETTORI
La bancarotta airberlin e il fallimento Monarch segnano un anno terribile per il trasporto aereo
Il 2017 non è stato un anno facile per le compagnie aeree, con la bancarotta airberlin nel cuore dell’estate e il fallimento di Monarch lo scorso 2 ottobre
Conti tenuti in equilibrio su un filo e operazioni strategiche che non hanno portato i risultati sperati. Sono questi i due fattori comuni che nel corso del 2017 hanno portato alla bancarotta due compagnie aeree tra le più insospettabili, almeno alle apparenze: airberlin e Monarch Airlines.
La vicenda airberlin
Nel cuore dell’estate, la tedesca airberlin finisce nella bufera:proprio a Ferragosto,infatti,è esplosa la notizia sul fallimento dell’aerolinea, che ha dovuto portare i libri in tribunale. Con una vicenda che ha più di un tratto in comune con quella di Alitalia, data la comunanza con l’azionista Etihad, che del vettore tedesco deteneva il 30 per cento delle quote.
Sotto accusa, il modello di business e le scelte industriali adottate da Abu Dhabi, che avrebbero portato a perdite finanziarie. Queste ultime si sarebbero poi riversate sui conti di Etihad, la quale si è affrettata poche ore dopo l’annuncio del default ad annunciare di non volere prendere parte a una eventuale ricapitalizzazione della stessa compagnia tedesca. Ma al di là dei conti, sul banco degli imputati ci sarebbero state anche le operazioni esclusivamente finanziarie, come quelle legate alle coperture assicurative per tutelarsi dai rincari dei prezzi del carburante.
Il ruolo di Lufthansa e easyJet
Ad accaparrarsi gli asset strategici di airberlin, due player dei cieli di livello mondiale: la con- corrente Lufthansa e la britannica easyJet. Lh ha concluso in tempi record, circa due mesi, l’acquisizione di 81 aerei (su 144) e 3mila dipendenti (su 8.400), per un controvalore di 210 milioni di euro.A Lufthansa passano anche le controllate Niki e Lg Walter. La low cost britannica, invece, ha incassato il disco verde dall’Ue al rilevamento, per 40 milioni di euro, di 25 aeromobili A320, piloti e slot dell’aerolinea tedesca: trattativa che di fatto garantisce a easyJet la possibilità di crescere nella capitale tedesca, dove la compagnia è già attiva con un hub nell’aeroporto di Schönefeld, e con 8 collegamenti da Tegel.
Il caso Monarch
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno poco prima dell’alba dello scorso 2 ottobre: tutti gli aerei della Monarch Airlines sono stati messi a terra e per 110mila passeggeri sparsi per il mondo si è aperta l’odissea del rimpatrio attraverso un complesso meccanismo di riprotezioni, che ha visto anche la discesa in campo della Civil Aviation Administration britannica, in coordinamento con tre amministratori straordinari di Kpmg.
Gli slot di Monarch all’aeroporto londinese di Gatwick, che rappresentano il vero tesoretto di una compagnia aerea, passeranno intanto nelle mani di Iag, il gruppo che controlla British, Iberia,Vueling e Aer Lingus.Wizz Air, da parte sua, è riuscito ad accaparrarsi quelli legati all’aeroporto di Luton, dove il vettore dell’Est Europa ha annunciato piani ambiziosi.
L’avventura di Monarch iniziò con un volo charter da Londra Luton nel 1968, per una compagnia che, prima della crisi e del ridimensionamento di rotte e flotta, era arrivata a trasportare quasi sei milioni di passeggeri nel 2015. Nel 1985 arriva il primo volo di linea per Monarch, mentre all’inizio degli anni Duemila, l’aerolinea inizia ad adottare un modello di business più vicino al low cost. La svolta sembra funzionare, ma alla fine del primo decennio arriva il primo rosso in bilancio dopo molti anni di profittabilità. Il primo di una serie di esercizi poi conclusasi con il capolinea.