LA RISCOSSA DEI T.O.
Da Alpitour a Eden e Uvet: ecco le mosse di rilievo del 2017 I big del settore in Italia si sono resi protagonisti di operazioni anche di grande spessore, sull’onda di una ripresa che ha coinvolto il comparto
Una ripresa che ha coinvolto l’intero comparto è quella che ha interessato i big player del settore, impegnati in operazioni di grande spessore
Hanno lasciato il segno, ciascuno a suo modo, per citare Luigi Pirandello. Di certo c’è che, nell’anno dell’effettiva ripresa del
mercato, con un’estate che ha lasciato soddisfazioni che non si vedevano da lungo tempo, i principali tour operator della Penisola si sono resi protagonisti di operazioni di rilievo, tra fusioni e acquisizioni,operazioni legate alla finanza, ampliamento del raggio d’azione oppure revisioni del business.
Tre i grossi colpi di mercato che hanno scandito i dodici mesi che stanno per andare in archivio.A partire da Alpitour: siamo all’inizio della primavera quando arriva la notizia di un aumento di capitale da 120 milioni di euro per il gruppo di via Lugaro. Protagonista dell’operazione Tamburi Investment Partners,il fondo di investimenti guidato da Giovanni Tamburi, che sceglie l’azienda torinese per mantenere una presenza nel mondo del turismo. Principale obiettivo dell’operazione finanziaria quegli investimenti alberghieri cari al presidente Gabriele Burgio.
Chi non ha voluto accontentarsi è stato poi Luca Patanè, protagonista con la sua Uvet di un doppio colpo destinato a trasformare, o forse è meglio dire completare, l’intero gruppo. Primo atto, il tour operating: e per entrarci ha deciso di scommettere su un nome di peso come quello di Settemari, man- tenendolo nella sua essenza per sfruttare al massimo la diffusione del brand.Poi a fine anno, un altro pallino di Patanè,la compagnia aerea, con l’acquisizione di Blue Panorama. Filiera completata,ora si attendono le mosse per il 2018. Chiude il cerchio Eden Travel Group, che nel corso dell’anno ha definito nel dettaglio dove andranno i brand entrati nel cerchio guidato da Nardo Filippetti, vale a dire Hotelplan e Turisanda, e completare la squadra da posizionare in cabina di pilotaggio.
Aria di cambiamento anche per quanto riguarda
I Grandi Viaggi; l’amministratore Corinne Clementi mette a punto la strategia per i prossimi anni e sceglie di ritornare alle origini e concentrarsi sulla mission iniziale, il tour operating puro, con un occhio di riguardo nei confronti del lungo raggio. Operazione diametralmente opposta, invece, per Alessandro Rosso, che nel corso dell’estate decide di chiudere l’operazione di cui si vociferava da tempo: Best Tours esce dal perimetro dell’azienda con la cessione ad Arkus Network e Alessandro Rosso esce (probabilmente definitivamente) dal tour operating per concentrarsi sul core business.
Chi il tour operator non l’ha mai fatto e mai lo farà è invece la Cassa Depositi e Prestiti, protagonista però di due intrecci con questo mercato. Il primo, legato a Th Resorts e Club Med, crea un menage a trois che porterà alla creazione di un nuovo villaggio di alta gamma al Lido di Venezia sotto le insegne, appunto, del Med. Il secondo, invece, legato a Valtur, dal quale Cdp rileva tre resort (Marina di Ostuni, Marilleva e Pila) e fa partire un piano di investimenti in grado di rilanciare l’attività di tour operating legata proprio ai resort da parte del t.o. oggi sotto la guida di Elena David.
Chi, infine, ha agito sottotraccia sono Veratour e
Nicolaus, che hanno portato avanti quella politica dei piccoli passi che li ha contraddistinti nelle ultime stagioni. Politica che li ha portati a vedere il traguardo che si erano preposti: 200 milioni per il t.o. della famiglia Pompili e 100 per quella guidata dai fratelli Pagliara.
Si rafforza il ruolo di Cdp nel mercato