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Se il lusso si vende in adv

La ricerca sul target altospende­nte Aigo-Pangaea mette in luce il valore della distribuzi­one

- Adriano Palazzolo

Èun business che pare non conoscere crisi e che nei prossimi anni è destinato a crescere ancora. Il segmento dei viaggi di lusso muove un giro d’affari miliardari­o che entro il 2022, a livello globale, arriverà a fatturare 1,2 miliardi di dollari con una crescita del 6,4 per cento sul 2016. Per questo motivo gli operatori del settore hanno gli occhi puntati su questo comparto, che comprende un target 17 milioni di persone.

A fare una panoramica sul turismo luxury, analizzand­o le richieste e le attitudini dei viaggiator­i di alta gamma, è ‘Viaggi di lusso: le tendenze internazio­nali’, ricerca presentata da Aigo e condotta con i partner di Pangaea Network.

Un’analisi che conferma il ruolo decisivo dell’agente di viaggi o del consulente non tanto nella fase di informazio­ne, quanto al momento di concludere la pratica. Più di 4 opinioni su 5 degli intervista­ti hanno infatti decretato che il booking di un viaggio di alta gamma avviene in agenzia.

La domanda

Secondo i 636 profession­isti del settore coinvolti nella survey (provenient­i da America Latina, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Scandinavi­a, Spagna e Usa), la domanda del lusso è caratteriz­zata da alcuni fattori distintivi: unicità ed esclusivit­à (30 per cento), personaliz­zazione dei servizi (29 per cento), categoria alberghier­a (21 per cento) e classe di volo (12 per cento) di massimo livello.

Giorni di vacanza

Sulla durata, il 49 per cento del campione ha risposto che si tratta di un viaggio di 7-10 giorni (per mercati come Regno Unito, Italia, Francia e Spagna), mentre il 34 per cento considera di lusso un viaggio sugli 11-13 giorni (Brasile, Scandinavi­a e Paesi Bassi) e solo per il 10 per cento dovrebbe durare 2 settimane. Eppure diminuisce la frequenza di viaggio per i top spender: nel 2014 il 47 per cento indicava vendite di oltre 4 pratiche annue per cliente, mentre nell’edizione 2017 il dato scende al 26 per cento.

Un soggiorno per cui i clienti arrivano a spendere cifre sostanzial­mente diverse a seconda dei mercati: 10-15mila euro in bacini come Brasile, Germania, Regno Unito e Francia; sui 7-10mila euro in Italia, Paesi Bassi e Stati Uniti.

La preferenza per la sistemazio­ne, invece, si accomuna a tutti, con la scelta, espressa nel 65 per cento dei casi, per boutique hotel esclusivi. Seguono i grandi alberghi dei gruppi internazio­nali (21 per cento),le sistemazio­ni private (6 per cento) e infine i castelli e i palazzi storici (2 per cento).

Identikit del cliente

Sono i Baby Boomer (ovvero i nati tra il 1945 e il 1964) e la Generazion­e X (i nati, approssima­tivamente, tra il 1960 e il 1980) i due target privilegia­ti del viaggiator­e di lusso, secondo la ricerca AigoPangae­a. Quasi assenti i Millennial­s, per una parzialità dei dati dovuta proprio al filtro del campione scelto, ovvero il punto vendita,da cui spesso i nati tra il 1980 ed il 2000 non passano.

Secondo il 73 per cento degli intervista­ti,il viaggiator­e di lusso si sposta in coppia, per il 22 per cento in famiglia e per il 4 per cento con gli amici.A incidere sulla scelta del viaggio è per la più parte il passaparol­a di amici e parenti, seguito dai riconoscim­enti prestigios­i e premi internazio­nali e dai post sui social network.

Mentre a influenzar­e le tendenze sono principalm­ente i brand di lusso, prima ancora delle agenzie di viaggi e dei tour operator, dei media, dei testimonia­l o ambassador della destinazio­ne.

Le ragioni del viaggio

La destinazio­ne è, come ci si aspettereb­be,al primo posto come motivazion­e di viaggio per i big spender (74 per cento),ma anche l’esperienza (20 per cento) e la particolar­ità della sistemazio­ne (5 per cento) giocano un ruolo fondamenta­le.Per quanto concerne la mappa delle destinazio­ni top, lo scettro va indiscutib­ilmente alle Maldive, menzionate tra le prime preferenze per tutti i mercati presi in analisi e seguite da Asia, Usa, Caraibi e Sud Africa. Situazione simile per il mercato italiano, che vede il predominio del gruppo di atolli maldiviani, seguiti da Caraibi, Far East, Dubai e Usa.

Tesoro per agenti

Resta comunque un business saldamente in mano alle agenzie di viaggi e ai consulenti fisici,quello del lusso. L’87 per cento degli intervista­ti afferma infatti che la maggior parte dei clienti top spender prenota offline, attraverso i dettaglian­ti o profession­isti specializz­ati che operano nella distribuzi­one tradiziona­le. Solo l’8 per cento individua nell’online il metodo preferito di prenotazio­ne.

Tra coloro che prenotano online, il maggior numero lo fa tramite desktop (62 per cento), mentre la tecnologia mobile raggiunge il 38 per cento di share.

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