Il mare, la prima ricchezza nazionale
A crescere, più di tutti, è stato il mare. Anche quest’anno, infatti, la scelta dei turisti italiani e stranieri ha guardato in particolare alla sicurezza, e l’Italia ha saputo garantire un livello di serenità che l’ha premiata.Tanto è vero che la stagione estiva ha visto i vacanzieri preferire i lidi italiani a molti altri, spinti soprattutto dalla percezione di sicurezza che il Paese ha diffuso nel mondo.
Secondo l’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze, realizzata per Confesercenti, il mare è stato il prodotto che nell’intera offerta italiana ha registrato i livelli di incremento più consistenti, con un +4,3 per cento di presenze rispetto all’anno precedente. Bene anche i laghi, complice il clima molto caldo dell’estate 2017, che incassano un +3,9 per cento di turisti, così come le località collinari, scelte dal 3,8 per cento in più di turisti.
Ottima performance per le città d’arte, che restano una delle cassaforti del turismo tricolore e che su numeri di altissimo rilievo riescono comunque a migliorare il risultato, con un 3,5 per cento di visitatori in più. Bene la montagna,anche in questo caso spinta da questioni climatiche, che incassa un +3,2 per cento, mentre meno bene vanno le destinazioni termali, che presentano segno positivo, ma ben inferiore a quello degli altri prodotti turistici, con un +1,7 per cento.Il dato davvero positivo per il turismo italiano arriva, però, da uno studio di Unioncamere Emilia Romagna: il turismo arricchisce i territori. Il valore aggiunto prodotto dal comparto in Italia è di 183 miliardi di euro, il 12,2 per cento del Pil e la sua distribuzione sui territori porta denaro nelle tasche delle città e dei cittadini. Secondo l’analisi 4 regioni, Veneto, Lombardia,Toscana e Lazio, si portano a casa circa la metà di questi 183 miliardi di euro. Il Veneto vede 23,1 miliardi di valore aggiunto turistico, la Lombardia 22,3 miliardi, la Toscana 18,4 e il Lazio 17,9: tutta ricchezza che ricade sugli abitanti, grazie alla nascita di posti di lavoro collegati al settore e all’aumento dei consumi generato dai flussi.