Elezioni: voglia di Ministero
I partiti che sono usciti vincitori dalle urne spingono per un dicastero autonomo
Alla luce dei risultati elettorali, il prossimo Governo dovrebbe avere un Ministero del Turismo autonomo. Le urne, infatti, hanno incoronato due vincitori: il Movimento 5 Stelle come primo partito e la coalizione di centro destra come compagine, con una forte affermazione della Lega.
Nella campagna elettorale, infatti, gli schieramenti che si erano espressi a favore del ritorno a un dicastero dedicato per il comparto sono quelli che hanno portato a casa il risultato e che saranno fra i primi ad essere consultati per la formazione di un nuovo Governo.
“Bisogna dare al turismo un ruolo strategico con l’istituzione di un Ministero delTurismo con portafoglio - diceva Luigi Di Maio, candidato premier per il Movimento 5 Stelle al debutto della campagna elettorale -,che sia il regista delle politiche turistiche e promuova in modo unitario il Paese, catalizzando e indirizzando gli investimenti”. Sulla stessa linea la Lega, con Gian Marco Centinaio, capogruppo uscente del partito:“Il turismo non sarà più solo l’ultima lettera del Mibact - ha promesso -. Serve un Ministero del Turismo che sia anche il collante tra le Regioni e centralizzi le strategie”.
Il nuovo Governo potrebbe modificare le regole sulla tassa di soggiorno, viste le posizioni espresse dalle compagini vincitrici
Percorsi diversi per i due vincitori,sulla tassa di soggiorno.“Dovrebbe essere rivista - spiega Mattia Fantinati, del M5s -, rimodulata in modo equo, proporzionale al prezzo pagato e usata per scopi turistici”.Troppo spesso, infatti, l’imposta sarebbe servita per rimpinguare le casse dei comuni.“Dovrebbe essere, invece, destinata a finanziare interventi in materia di turismo”dice ancora Fantinati.
Se i pentastellati propongono una revisione della tassa di soggiorno, nelle file del centrodestra si parla della sua totale abolizione.“È una richiesta chiara da parte degli operatori - spiega Gian Marco Centinaio -, perché non offre benefici allo sviluppo del turismo, anzi”. Secondo Centinaio gli albergatori, oggi, sono costretti a “ricoprire il ruolo degli sceriffi per consentire ai Comuni di coprire i buchi delle loro amministrazioni”.