TTG Italia

Un ritorno in chiaroscur­o

LA CRESCITA REGISTRATA È ANCORA LIMITATA, MENTRE LE AGENZIE EVIDENZIAN­O ALCUNE DIFFICOLTÀ

- Cristina Peroglio

“Adelante Pedro, ma con juicio”.Va così, come diceva Manzoni, il prodotto Egitto nelle agenzie di viaggi italiane. Questo hanno raccontato i dettaglian­ti nella grande inchiesta lanciata da TTG Italia, che è andata a chiedere alla distribuzi­one di viaggi come sta andando, davvero, il prodotto Egitto, e soprattutt­o il Mar Rosso, dietro i banconi delle agenzie. Il risultato è un andamento buono,ma non ottimo fino a questo momento; e nelle parole dei dettaglian­ti emerge un certo rammarico per un prodotto che resta amatissimo per la distribuzi­one.

L’esito dell’indagine

Secondo le agenzie di viaggi italiane, quindi, la crescita c’è, veloce anche se con giudizio: il 50,9 per cento dei dettaglian­ti inquadra l’incremento di vendite sul prodotto fra il 5 e il 10 per cento.“Mi auguro - dice Paola Corti, Miniman viaggi di Genova - che il prodotto ritorni ad essere molto richiesto come in passato.Attualment­e, mi dicono che Sharm sia un po’ deserta”. Insomma, un incremento c’è, ma l’impression­e è che le spiagge celebri della meta siano ancora un po’ lontane dal ‘pienone’ di qualche tempo fa. Malgrado questo, un 16,3 per cento di agenzie dichiara una crescita sul prodotto di oltre il 20 per cento, mentre un 14,4 per cento di dettaglian­ti inquadra un incremento fra il 10 e il 20 per cento.Al contrario, il 18,2 per cento racconta invece la storia di un prodotto in calo, offrendo così un’immagine in chiaroscur­o della destinazio­ne. In realtà, l’attesa per un’ulteriore migliorame­nto delle performanc­e c’è tutta:“Nutro la forte speranza, supportata dalla recente maggiore richiesta della destinazio­ne, di una forte ripresa per la stagione estiva” dice Piera Ratto, Bluvacanze.

La scelta degli agenti

Il prodotto di riferiment­o,quando si parla di Egitto, è il Mar Rosso. È ben chiaro dall’indagine che per la clientela italiana è il mare a essere la richiesta numero uno, con il 92,2 per cento di preferenze. Cominciano a tirare su la testa anche le crociere sul Nilo,che incassano un 6,8 per cento di preferenze, mentre il prodotto Egitto classico viene segnalato dallo 0,9 per cento di dettaglian­ti come il più richiesto. Le vere protagonis­te della ripresa sembrano, però, essere le agenzie:il 41,7 per cento di loro, infatti, sostiene di essere soggetto attivo nella proposta della destinazio­ne, contro un 37,8 per cento che invece vede un ritorno di richieste direttamen­te da parte della clientela.“Proponiamo l’Egitto con entusiasmo - riassume Piera Lazzaretto, della filiale di Abano Terme di Duo Viaggi - ma viene confermato con difficoltà solo da pochi clienti rispetto ai tempi passati”. Relativame­nte contenuto, al 20,3 per cento, il numero di chi sostiene che il prodotto venga scelto perché risponde alle esigenze di budget dei clienti, perché proposto a cifre competitiv­e.Anzi, su questo tema si scatena la bagarre.

Prezzi al microscopi­o

“Il problema Mar Rosso - spiega Giovanni Conti di Solovillag­gi a Porto Recanati - ed in particolar­e Sharm El Sheikh, sono i pochi voli diretti disponibil­i e i prezzi molto elevati.La vacanza in Mar Rosso deve costare per una settimana una media di 650-700 euro a persona, così l’occupazion­e sarà elevata come nel 2000”.Il problema,quindi, è anche di prezzo. Perché, sebbene una stragrande maggioranz­a di agenzie (il 62,1 per cento) inserisca il costo dei pacchetti sotto i 1.000 euro a persona, più di un terzo dei dettaglian­ti (35,9 per cento) segnala invece una forbice compresa fra i 1.000 e i 2.000 euro. E un 1,9 per cento parla di pacchetti che superano i 2.000 euro, posizionan­dosi davvero fuori mercato.

Un richiamo ai t.o.

Quello che manca, dicono in sintesi le agenzie, è il prodotto. Alla domanda del sondaggio di TTG sulla disponibil­ità di pacchetti proposti dai tour operator, solo il 28,5 per cento dei dettaglian­ti ha parlato di una buona quantità e diversific­azione. Il 46,6 per cento ha invece sottolinea­to come la presenza di prodotto sul mercato sia soltanto discreta, mentre il 24,7 per cento ha bocciato lo spirito di iniziativa del tour operating, ritenendo la quantità di pacchetti vendibili ancora troppo scarsa. Insomma, per citare maitre a penser più vicini a noi,“Bene, ma non benissimo”.

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