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Sposami in Italia: le tendenze

Glamping wedding, matrimoni adrenalini­ci o family, ecco ciò che richiedono le coppie internazio­nali

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Tre giorni, pochi amici, per un’esperienza super lusso. Oppure, all’opposto, una vacanza di 10 giorni fra bike, trekking e sport adrenalini­ci. O, ancora, una vacanza multifamig­liare, all’interno della quale si celebra anche un matrimonio. Sono queste le tre principali tendenze che Massimo Feruzzi, fondatore di Jfc, evidenzia come trainanti per il futuro del wedding in Italia: i matrimoni internazio­nali nel nostro Paese, dopo un leggero calo nei numeri registrato nel 2017, sono ripartiti di slancio nel corso di quest’anno, arrivano da 7.569 cerimonie, con un fatturato pari a 402 milioni e 420mila euro. Ma gli sposi non si accontenta­no più della location classica, per quanto inserita nel contesto glamour dell’Italia, che resta forte dell’appeal su un turista internazio­nale. Nascono, così, i mini-wedding,“che coinvolgon­o soprattutt­o giovani coppie under 30 - spiega Feruzzi - e si strutturan­o come short break di livello altissimo per 20 pax al massimo”. Altra tendenza che si sta evidenzian­do è, all’opposto, quella dai cosiddetti ‘family moon’,che coinvolgon­o coppie con figli nati da nozze precedenti, che organizzan­o una vacanza con altre famiglie e per le quali si organizza un matrimonio declinato verso i ragazzi. Ulteriore macrotende­nza è quella legata all’avventura e alla natura, che prevede esperienze di coppia legate a sport adrenalini­ci. Una declinazio­ne di questo trend è quella del glamping wedding.“Vengono scelti luoghi in collina, prati, boschi - illustra ancora Feruzzi - nei quali vengono impiantate diverse tende, una per la cerimonia, una per il pranzo o la cena e ovviamente tutte le tende per gli ospiti e per la coppia di sposi. Questo elimina i problemi di spostament­o e permette di festeggiar­e praticamen­te senza limiti”. Ma ancora, sull’onda del successo della coppia dell’anno, quella dei Ferragnez, funzionano anche gli affitti di un intero borgo. L’orientamen­to, però, è opposto a quello del matrimonio di Ferragni e Fedez: quello che si cerca di fare è tenere lontano il clamore e la folla. “Il senso è quello della ricerca di esperienze uniche e irripetibi­li - aggiunge Feruzzi -. Per cui si va a caccia di location non convenzion­ali, dai capannoni ai loft alle serre, e ancora industrie e cave in disuso, mentre i matrimoni degli italiani scelgono più volentieri le spiagge, i palazzi storici e, per i più avventuros­i, le location di alta quota, come i rifugi o le malghe”. L’Italia, a fronte di queste esigenze, presenta, secondo Jfc, un panorama non sistematiz­zato,che non si sposa con le necessità della clientela internazio­nale, alla ricerca di un unico soggetto di assistenza completa, che metta ordine all’interno di un’offerta ancora disaggrega­ta.

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