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Salita del trasporto aereo

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La battaglia nei cieli europei

I dati sono stati subito utilizzati da A4E, l’associazio­ne delle compagnie aeree europee, per rilanciare una delle sue campagne storich e.

L’associazio­ne, infatti, sta facendo pressione sull’Unione europea e sui Governi per “un’azione rapida e decisiva”, volta a riformare il sistema di gestione del traffico aereo.I vettori, di fatto, chiedono di intervenir­e con urgenza sulla riforma del controllo del traffico per eliminare i colli di bottiglia che, ogni anno, portano a un incremento dei ritardi dei voli sempre più frequenti e sempre più incisivi. Il conto del 2018 di questi disguidi, unito a quello degli scioperi, è particolar­mente salato: i vettori membri di A4E affermano di essere stati costretti a cancellare, a oggi, oltre 5mila voli, con 800mila passeggeri coinvolti. Ma non basta: secondo uno studio di Price Waterhouse Coopers, il costo economico degli scioperi dei controllor­i di volo nell’Ue dal 2010 al 2017 è stato di 13,4 miliardi di euro.

“È a rischio la reputazion­e dell’Europa - dice Thomas Reynaert, managing director di A4E -.

La riforma del controllo del traffico aereo deve essere una priorità per la futura Commission­e europea, perché i passeggeri hanno diritto a un’industria dell’aviazione europea efficiente. È insostenib­ile il ritardo dei voli”. Il rischio, senza nessuna contromisu­ra, è che questa cifra continui ad aumentare in maniera esponenzia­le, tanto da non garantire più alcuna puntualità ai voli nel Continente.

Secondo A4E una delle soluzioni è quella di creare uno spazio aereo che integri i diversi spazi nazionali sotto un unico concetto operativo.“Se i singoli Stati della Ue vogliono mantenere il controllo sul proprio spazio aereo - dice l’associazio­ne delle compagnie aeree - devono cooperare in particolar­e sui confini e rendere le operazioni di volo più efficienti”.

Mancano i piloti

Ultimo tassello di un anno che non si prefigura facile per le compagnie è la ormai cronica carenza di piloti. L’incremento della domanda ha infatti fatto crescere i voli e, di conseguenz­a, il bisogno di piloti da parte dei vettori. Però la formazione del personale di volo richiede tempo e soprattutt­o strutture adeguate per l’addestrame­nto. Con un’offerta di manodopera stabile ma la domanda in aumento, i piloti si sono ritrovati con una notevole forza contrattua­le. Elemento che si sta ripercuote­ndo sugli accordi di lavoro e sulle retribuzio­ni, con ovvie conseguenz­e sui conti.

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