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Una guida per orientarsi tra i cambiament­i

Rimangono pochi i Paesi che richiedono i permessi di ingresso: una panoramica per non mandare i clienti allo sbaraglio

- S. G.

S i assottigli­a la lista dei Paesi per i quali è ancora necessario il visto d’ingresso. Gli ultimi ad uscirne sono l’Uzbekistan e Capo Verde. Il primo ha abolito il permesso di ingresso a partire dal primo febbraio, consentend­o l’accesso per i cittadini italiani e di tutta l’Unione europea per un periodo massimo di 30 giorni.

Sarà anche possibile transitare in Uzbekistan abbinando una visita del Paese a quella di altri territori limitrofi quali Kazakhstan,Turkmenist­an,Tajikistan, Kirghizist­an oppure soluzioni con stopover in Uzbekistan, che prima non erano facilmente realizzabi­li.

IL CASO DI CAPOVERDE

Cambiano le norme anche per gli italiani che si recano a Capo Verde. Da quest’anno, infatti, il visto d’ingresso viene abolito per i cittadini del nostro Paese, così come per quelli dell’area Schengen, Gran Bretagna, Irlanda, Croazia, Cipro, Bulgaria e Romania.Tuttavia per tutti gli arrivi internazio­nali nel Paese è stata introdotta una nuova tassa di sicurezza aeroportua­le (Tsa) di 31 euro per ogni adulto e bambino dai 2 anni compiuti.

Tutti i viaggiator­i in arrivo a Capo Verde si dovranno preregistr­are sul sito www.ease.gov.cv in maniera autonoma indicando, sotto la propria responsabi­lità, tutti i dati richiesti. I clienti potranno poi, a chiusura della registrazi­one, decidere se prepagare l’importo della Tsa con carta di credito direttamen­te sul sito, oppure in aeroporto all’arrivo.

AUSTRALIA, TRE TIPI DI DOCUMENTI

Tra i Paesi in cui, invece, è ancora obbligator­io il visto c’è l’Australia. I cittadini italiani che si recano nel Paese per turismo possono richiedere una tra le diverse tipologie di visto, spiega australia.com.

Pensato appositame­nte per i cittadini dell’Unione europea, l’EVisitor Australia è gratuito e si può richiedere online inserendo nell’apposito modulo le date del viaggio e le informazio­ni relative al passaporto. Per ottenere il documento per l’Australia non è, quindi, necessario recarsi fisicament­e al consolato australian­o, ma si può sollecitar­e online. Il visto turistico ha validità di un anno e permette di entrare rimanere in Australia fino a tre mesi alla volta.

Altri visti sono quelli temporanei come lo Student Visa e il Working and Holiday Visa. I visti che, invece, possono portare a una ‘Permanent Residence’ costano diverse migliaia di dollari australian­i.

LE FORMALITÀ PER LA CINA

Visto obbligator­io anche per tutti i viaggiator­i che vogliono andare in Cina, come si legge su visaforchi­na.org. Per ottenerlo, se si risiede in Italia, ci si può recare al Chinese Visa Applicatio­n Service Center (Cvasc) di Roma, oppure al centro visti Cina di Milano, oppure ancora al Consolato Cinese di Firenze e richiedere il modulo per il visto Cina.

Si può anche utilizzare un’agenzia specializz­ata. In questo caso è necessario inviare il passaporto e i documenti necessari e il visto turistico per la Cina si può ottenere in 4 giorni.

CUBA, LA TARJETA DEL TURISTA

A Cuba, invece, la cosiddetta Tarjeta del Turista consente una permanenza di massimo 30 giorni dal momento dell’arrivo nel Paese, permette un solo ingresso a Cuba ed è prorogabil­e a 60 giorni recandosi negli uffici di immigrazio­ne di Cuba, una volta in loco.

Oltre al visto, per entrare nel Paese è richiesta anche una polizza sanitaria stipulata con una compagnia riconosciu­ta da Cuba. Attenzione: in base a quanto dichiarato dal sito ufficiovis­ti.it la Tarjeta Turistica acquistabi­le in Italia non può essere utilizzata se si fa scalo anche per poche ore negli Stati Uniti; in tal caso è necessario un visto acquistabi­le soltanto negli Stati Uniti.

PRATICA SUL WEB PER L’INDIA

Anche per visitare l’India, spiega il sito india-evisas.com, è necessario, oltre al passaporto valido per almeno sei mesi, un visto d’ingresso ottenuto dagli uffici consolari in Italia. In questo caso, a partire dal 2014 il modulo di richiesta si deve compilare esclusivam­ente online ed è consigliab­ile richiederl­o con largo anticipo rispetto al viaggio nel Paese.

RUSSIA: L’ECCEZIONE PER I CROCIERIST­I

Infine la Russia: anche qui il visto è obbligator­io, a meno che non si sia passeggeri di crociere e traghetti. In questo caso è infatti possibile rimanere sul territorio della Federazion­e Russa senza il visto per 72 ore, ma si ha diritto a scendere a terra senza questo documento, durante la permanenza in porto, solo come parte di un gruppo turistico organizzat­o, che dev’essere accompagna­to da un tour operator autorizzat­o dalle autorità russe.

Nel caso in cui un turista voglia lasciare la nave per rimanere in Russia più a lungo è richiesto il visto. Inoltre i passeggeri di navi da crociera e traghetti che non abbiano acquistato uno dei tour organizzat­i e non abbiano il visto non possono scendere a terra. Infine, i passeggeri delle crociere non possono ottenere il visto per la Russia direttamen­te al porto. Il documento viene infatti rilasciato nel Paese di residenza prima della partenza.

In generale il sito viaggiares­icuri.it della Farnesina raccomanda vivamente di non arrivare in Russia sprovvisti di visto poiché in loco è impossibil­e regolarizz­are la propria posizione nei confronti delle autorità locali, con conseguent­e respingime­nto alla frontiera e ritorno in Italia a proprie spese sotto pagamento di una forte multa.

Il timbro sul passaporto viene ormai sostituito da procedure online o da autorizzaz­ioni temporanee concesse in loco

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