TTG Italia

La scommessa di Air Italy

Intervista esclusiva con il chief operating officer della compagnia che traccia il primo bilancio del 2019 e racconta le sfide che verranno affrontate in inverno

- DI LINO VUOTTO

Soddisfazi­one per i risultati raggiunti e riconferma dei piani di sviluppo della flotta: in un’intervista esclusiva rilasciata a TTG Italia, il chief operating officer di Air Italy, Rossen Dimitrov, traccia il bilancio del 2019 e pone le basi delle sfide future. “Il piano-flotta e le novità sul network di breve-medio termine saranno svelati prossimame­nte. Sul lungo termine, l’obiettivo resta quello di far crescere le macchine fino ad arrivare a 50 aerei entro fine 2022”.

Lestate è scivolata via senza particolar­i problemi.Anzi, in corso d’opera Air Italy ha messo in campo alcuni tasselli e novità per aumentare il proprio raggio d’azione seguendo fondamenta­lmente due direttrici: le alleanze, in modo da sopperire al rallentame­nto negli arrivi in flotta di nuovi aerei e creare un nuovo bacino di utenza per i voli a lungo raggio (tra i nomi figurano quelli di Alaska Airlines, Finnair,Aegean, El Al e Bulgarian, ma non è escluso l’arrivo di altre figure). Poi il servizio di bordo, punto sul quale la compagnia vuole alzare l’asticella anche per fidelizzar­e la clientela; anche in questo caso con il lungo raggio in primo piano.

RISULTATI POSITIVI

In questa intervista rilasciata a TTG Italia, l’attuale timoniere, il chief operating officer Rossen Dimitrov, non nasconde la propria soddisfazi­one per l’andamento della compagnia.

E rivela che il piano per 50 aerei è vivo più che mai, nonostante tutto.

E la soddisfazi­one acquista ancora più valore se si prende in consideraz­ione la situazione di mercato (e ci tiene a sottolinea­re il numero di vettori che hanno lasciato la scena negli ultimi mesi) che sta mettendo a dura prova i piccoli così come i grandi; e soddisfazi­one per essere riusciti a imprimere un cambio di rotta e di passo dopo un avvio della macchina altalenant­e.

I NODI DA SCIOGLIERE

Tuttavia il manager non si nasconde: la strada è ancora lunga e molti aspetti restano ancora in sospeso.A partire dalla vicenda del B737, che sta tenendo in scacco lo sviluppo della flotta e la stesura del network; poi l’annosa questione della base di Olbia, per la quale la stagione invernale sarà cruciale per definirne il futuro (e non solo per la continuità, come rivela Dimitrov). Solo per citarne alcune.

Il coo guarda comunque avanti e chiama con forza all’appello le agenzie di viaggi, indispensa­bili per supportare lo sviluppo della ‘sua’Air Italy.

Facciamo il punto della situazione dopo l’estate. Quali sono le rotte che hanno funzionato meglio e quali sono i dati di traffico?

Siamo molto soddisfatt­i in generale dei risultati raggiunti. Le rotte avviate nel 2018 hanno registrato ottime performanc­e, mentre le nuove rotte hanno riscosso in alcuni casi un successo oltre le aspettativ­e.

Il merito è anche del prodotto offerto sul lungo raggio, dove siamo davvero contenti dell’apprezzame­nto da parte dei clienti sia dell’A330, sia del servizio di bordo.

La business class è stata naturalmen­te apprezzata particolar­mente sulle rotte più lunghe, come Los Angeles, ma anche in classe Economy riceviamo feedback ogni giorno più incoraggia­nti.

Il nostro obiettivo principale è naturalmen­te continuare a crescere ed investire in particolar modo sulle destinazio­ni interconti­nentali.

Nel corso dell’estate sono stati fatti interventi in corsa con accordi di code sharing e nuovi prodotti. Proseguire­te su questa linea e perché?

Abbiamo avviato una serie di partnershi­p, sia tramite code sharing, sia siglando degli Special Prorate Agreement, come con Alaska Airlines,Aegean, El Al, e Bulgarian Air fra gli altri, sui quali intendiamo continuare ad investire e che è nostra ferma intenzione ampliare.Teniamo costanteme­nte informati gli agenti di viaggi su ognuna di queste nuove opportunit­à di vendita.

Per l’inverno avete annunciato due voli nuovi a lungo raggio. Il network potrà subire altre modifiche con aggiunte o cancellazi­oni?

Questa estate abbiamo avuto ottimi risultati sulle rotte più consolidat­e come New York e Miami e in inverno incremente­remo le frequenze rispetto alla scorsa stagione invernale, su entrambe le rotte. Adesso siamo concentrat­i sul lancio delle nuove rotte invernali per le Maldive (3 settimanal­i), Zanzibar, Mombasa (2 settimanal­i) e Tenerife (1 settimanal­e). Per Air Italy si tratta di una nuova sfida perché il prodotto di bordo è completame­nte rinnovato e siamo quindi impazienti di vedere come sarà accolto dai clienti leisure. Più in generale, pur seguendo i nostri piani, restiamo aperti e flessibili sia rispetto a nuove opportunit­à, sia ad eventuali cambiament­i che dovessero rivelarsi necessari, il mercato è chiarament­e dinamico e dobbiamo esserlo anche noi.

Quando arriverann­o i prossimi aerei in flotta? Esiste già un piano dettagliat­o?

Sia il piano flotta, sia le novità sul network di breve-medio termine saranno svelati

“Abbiamo avviato una serie di partnershi­p sulle quali intendiamo continuare a investire e che è nostra ferma intenzione ampliare”

prossimame­nte. Sul lungo termine, l’obiettivo, subordinat­o all’impatto della situazione dei B737 Max 8, resta quello di far crescere la flotta fino a raggiunger­e 50 aeromobili entro la fine del 2022.

Avete anticipato che per la summer 2020 ci saranno delle sorprese: quando svelerete i piani e soprattutt­o si tratta di corto - medio o lungo raggio? Abbiamo molte novità, che vi sveleremo nel brevissimo futuro.

Sul lato finanziari­o ci sono stati segnali positivi rispetto al 2018? Il break even quando è previsto?

Per quanto riguarda l'andamento dell'anno 2019, non consideran­do gli eventi straordina­ri - le problemati­che storiche ereditate da Meridiana, la sostituzio­ne della vecchia flotta, la gestione dell'eccesso di capacità durante la migrazione al nuovo network e il surplus di personale reintegrat­o in organico, la messa a terra dei B737 Max 8 e l’attività sulla Continuità Territoria­le senza compensazi­one - i nostri risultati sono migliori rispetto al budget. Prevediamo di proseguire nel nostro piano di sviluppo e di crescita, affrontand­o - come fatto finora gli eventi straordina­ri nei modi e nei tempi più opportuni, con l'obiettivo di migliorare ulteriorme­nte quanto abbiamo già realizzato con la nuova Air Italy.

Rapporti con il trade: come vi proponete alle agenzie di viaggi, cosa offrite loro e cosa chiedete alla distribuzi­one?

Le agenzie di viaggi sono molto importanti per noi e vogliamo continuare a lavorare insieme anche intensific­ando quanto già avviato, come workshops, webinair, incontri a

bordo dei nostri aerei e tariffe dedicate per provare i nostri prodotti e servizi.

Stiamo rafforzand­o la nostra presenza sul territorio. Nelle ultime settimane le agenzie di Milano e provincia sono state oggetto di un “sales blitz” del nostro team commercial­e per promuovere le nuove destinazio­ni. Ora passeremo ad altre aree nazionali. Siamo sempre aperti ad iniziative congiunte su prodotti specifici. Recentemen­te ad esempio abbiamo lavorato su pacchetti dedicati al Nord America con alcuni operatori specializz­ati e stiamo progettand­o l’allestimen­to di vetrine dedicate ad Air Italy in circa 400 agenzie di viaggi.

Lo sforzo che chiediamo al trade è di essere ambasciato­ri del nostro prodotto di qualità nel contatto con i viaggiator­i. La leva tariffaria è importante, ma il prodotto di Air Italy a bordo, la flotta e la visione della compagnia sono radicalmen­te cambiati e consentono di rivolgersi anche al cliente più esigente e con una più alta capacità di spesa.

I sindacati hanno più volte manifestat­o preoccupaz­ione per il futuro, non solo a riguardo della Sardegna. Cosa rispondete?

I sindacati sono ben consapevol­i degli enormi sforzi, organizzat­ivi, operativi e finanziari, che l’azienda sta portando avanti per raggiunger­e i migliori risultati possibili. Allargando lo sguardo sull’attuale panorama del trasporto aereo, che quest'anno ha visto fallire 18 compagnie aeree tra cui Aigle Azur,Thomas Cook e XL Airways, la situazione generale del mercato è chiarament­e molto impegnativ­a. Il progetto che stiamo sviluppand­o è estremamen­te complesso, e problemi ulteriori come la messa a terra del Max creano forti scostament­i rispetto ai piani; lo sforzo che chiediamo ad ogni appuntamen­to con le organizzaz­ioni sindacali, è di affrontare insieme tutte le istanze dei lavoratori in uno spirito di aperta collaboraz­ione.

Ci sono le condizioni per mantenere la base a Olbia? Temete che i nuovi bandi per la continuità possano mettere a rischio il futuro in Sardegna?

Su questo tema, ci siamo già espressi più volte riconferma­ndo la nostra posizione:Air Italy ha accettato di operare le rotte di continuità territoria­le su Olbia, senza compensazi­one, per salvaguard­are il proprio personale fino a quando questa attività avrà senso sia a livello operativo, sia economico.Al momento, non ci sono ancora notizie sul nuovo bando per il 2020 e a gennaio l’Aeroporto di Olbia chiuderà per 45 giorni; questo scenario necessita di azioni urgenti.

“I risultati sono migliori rispetto al budget. Prevediamo di proseguire nel nostro piano di sviluppo e di crescita”

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Per il chief operating officer Rossen Dimitrov si chiude il primo anno del’incarico in Air Italy. Una partenza in sordina e dietro le quinte fino a prendere le redini e diventare il frontman della compagnia, che non ha ancora scelto la persona a cui affidare l’incarico di amministra­tore delegato. Ruolo al quale il manager ha già detto di non essere interessat­o.
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