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Veratour e il traguardo dei 30 anni

Incontro a Minorca per fare il punto su una stagione brillante e presentare le numerose novità di prodotto

- DI SILVANA PIANA

Un’azienda che segue il mercato, lo asseconda e non esita a dichiarare la sua passione per le agenzie di viaggi.Veratour chiude la stagione con buoni risultati e con le idee chiare su che cosa deve fare in futuro, a partire dal 2020, quando celebrerà il trentennal­e.“Chiuderemo trent’anni di bilanci in attivo - annuncia il direttore generale Stefano Pompili, aprendo il meeting di fine estate al Veraclub Menorca, con 200 agenti di viaggi del Centro-nord Italia -. Il trend delle vendite ha toccato il 12 per cento in più rispetto allo scorso anno. Il 2019 è cresciuto grazie anche al Nord Africa: +110 per cento la Tunisia e +68 per cento l’Egitto”.

TREND POSITIVO

Il Mar Rosso torna da protagonis­ta della programmaz­ione, con tre villaggi a Sharm e due a Marsa Alam, voli charter da diversi aeroporti italiani per 12 mesi consecutiv­i e il 66 per cento di posti in più. Positivo l’andamento del lungo raggio:“Kenya e Zanzibar sono cresciuti del 10 per cento e i Caraibi del 20 per cento - puntualizz­a -.Vogliamo aprire altre strutture”.

OFFERTA PIÙ AMPIA

Le novità infatti non mancano e si chiamano Veraclub Aaaveee Nature’s Paradise, alle Maldive e VeraResort Lagoon Attitude, a Mauritius. L’orizzonte interconti­nentale si rafforza anche con il nuovo catalogo GoEast, con proposte su Emirati, Oman, Oceano Indiano e Asia. L’offerta italiana, invece, si amplia sulla Sicilia con il Veraclub Modica Beach Resort, mentre a Minorca si aggiunge il 4 stelle adults only Hotel Lord Nelson e, a Maiorca, il Veraresort America.

Gli obiettivi di fatturato 20192021 si prospettan­o intanto al rialzo progressiv­o: quest’anno 245 milioni, quindi 265 e 285 milioni di euro.“Si aprono sfide impegnativ­e - dice il direttore commercial­e Massimo Broccoli - ed è necessario cambiare, rinnovarsi”.Anche la distribuzi­one è chiamata a questo, in primis le Verastore, il cui piano 20202022 prevede che passino da progetto distributi­vo a network ‘virtuale’, tramite la creazione di un nuovo concept di agenzie che sostituisc­a gradualmen­te l’attuale modello, aumentando­le sino a mille500 e innalzando­ne dal 60 all'80 per cento l’incidenza sul fatturato Veratour.A questo si aggiunge il progetto VeraLab,“che lanceremo a breve per rivolgerci a quelle agenzie che vorrebbero diventare Verastore, ma che non hanno ancora raggiunto i parametri per esserlo”.

La nuova partita inizia mentre è ancora vivo l’effetto shock del fallimento Thomas Cook.

“Dispiace vedere un operatore così importante lasciare a terra tanti clienti e tante persone senza lavoro”, commenta Stefano Pompili.“Era un gigante che ha avuto il difetto di dire “abbiamo sempre fatto così” - stigmatizz­a Massimo Broccoli -. Quello che è accaduto a Thomas Cook deve farci capire che bisogna cambiare”.

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Massimo Broccoli, Davide Pavarina e Stefano Pompili

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