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Futouroma, la rivoluzion­e è qui

La Capitale si doterà di un piano strategico per i flussi internazio­nali ideato da Josep Ejarque

- DI AMINA D’ADDARIO

Il bollino ‘Made in Roma’ che certifichi la qualità di tutta l’offerta turistica della Capitale, una dmo a partecipaz­ione misto-privata per favorire la cooperazio­ne degli stakeholde­r e la creazione di una task force di polizia turistica per contrastar­e il fenomeno della ricettivit­à illegale.

NUOVO PERCORSO PER LA CITTÀ ETERNA

Si chiama Futouroma la rivoluzion­e del turismo della Città Eterna appena presentata al Convention Center La Nuvola dell’Eur. Un appuntamen­to partito dall’idea di formulare un piano strategico del turismo della Capitale che, una volta messo in atto, permetta di adeguare l’offerta a standard qualitativ­i sempre più alti, crescere in maniera sostenibil­e e diffondere nel mondo l’immagine di una città che, come ha indicato la prima cittadina Virginia Raggi,“non è solo un grande museo a cielo aperto universalm­ente riconosciu­to, ma anche una metropoli innovativa e orientata al futuro. Il turismo - ha sottolinea­to - ci è sempre caduto addosso; ora, però, è il momento di fare un salto. La nostra città va valorizzat­a e non consumata. Da qui l’iniziativa di Futourouma, un format di idee per un pia- no strategico del turismo. Una sfida per tutti, dagli amministra­tori locali alle imprese, dalle grandi società di servizi agli operatori da cui dipende un nuovo percorso in grado di portare adeguate soluzioni per la mobilità, l’accessibil­ità, la fruibilità e la sostenibil­ità”.

Una missione, quella di continuare ad attirare i turisti garantendo allo stesso tempo più benessere tanto ai visitatori quanto ai residenti, ribadita anche dall’assessore allo Sviluppo Economico e al Turismo, Carlo Cafarotti.“Qualità e sostenibil­ità sono i due assi principali del nostro progetto. Il 23 settembre scorso abbiamo toccato in città un record mai raggiunto prima: quasi 5,8 milioni di persone, a fronte di una popolazion­e residente di 2,8 milioni. Un dato che dimostra come la gestione dei flussi sia il capitolo di tutti i capitoli”.

Ma come affrontarl­o?“Innanzitut­to bisogna aumentare la permanenza dei turisti, che ora è di 2-3 giorni e poi - ha aggiunto Cafarotti bisogna sviluppare l’offerta di itinerari alternativ­i ai monumenti più visitati come il Colosseo”. Unica chiave per alleggerir­e i flussi che si concentran­o solo sul centro storico, dimentican­do le attrattive di un patrimonio diffuso su tutto il territorio.

Altro elemento giudicato centrale è l’elevazione degli standard di qualità per attrarre un turismo più consapevol­e e portatore di ricchezza.“Il comune denominato­re dei tavoli di lavoro di Futouroma è una linea di alta qualità che dovrà contraddis­tinguere tutti i servizi per il turismo della Capitale, dalla ristorazio­ne all’ospitalità.Al di sotto di questa linea si collocano i servizi scadenti, che dovranno o evolversi o scomparire”.

Ecco quindi il varo, entro la prima metà del prossimo anno, del marchio ‘Made in Roma’ per tutti gli esercizi legati all’accoglienz­a capitolina che rispettera­nno determinat­i standard.“Il bollino - ha messo in chiaro Cafarotti

- sarà riconoscib­ilissimo e tutto quello che entrerà in questo circuito sarà promosso in ogni nostra campagna di comunicazi­one”. Il marchio sarà applicato prima di tutto ad alberghi, ristoranti e negozi, ma non è escluso possa in futuro riguardare anche le aziende del tour operating:“Il primo step è quello di coinvolger­e tutte le strutture più prossime all’erogazione dei servizi ai turisti; vedremo in una seconda fase come organizzar­ci con i t.o.”.

I PUNTI CHIAVE, LA MISSION E GLI ASSET DA SFRUTTARE

Ma quali saranno i punti chiave di questo nuovo piano strategico destinato a cambiare la percezione di Roma sui mercati di tutto il mondo e a renderla più attraente anche per il bacino europeo? A illustrarl­i è intervenut­o l’ideatore del piano strategico, Josep Ejarque, esperto di marketing e amministra­tore di FTourism & Marketing.“Roma - ha detto - è conosciuta esclusivam­ente come destinazio­ne storico-artistica e non per essere una città giovane e divertente, come ad esempio sono considerat­e Berlino, Londra o Barcellona”. Il motivo? “Le proposte - ha sostenuto - non mancano: finora, però, non è mai stata messa in luce un’offerta alternativ­a che possa soddisfare anche altri segmenti”. Da qui la necessità di “sfruttare altri patrimoni e storie” per puntare sui city break e sul turismo legato alle esperienze e sul Mice. Segmenti che, ha precisato l’esperto,“possono contribuir­e a destagiona­lizzare e delocalizz­are, nonché a generare repeater che tornano nella Capitale per scoprirne i volti diversi”.

La mission sul segmento Mice è stata ribadita anche da Stefano Fiori, vicepresid­ente del Convention Bureau Roma e Lazio:“Il Mice rientra perfettame­nte negli obiettivi del piano strategico di innalzare la qualità del turismo nella Capitale, prolungare il tempo di permanenza e aumentare la spesa dei visitatori”.

“Il turismo ci è sempre caduto addosso. Ora è però tempo di fare un salto. La nostra città va valorizzat­a e non consumata: una sfida per tutti

VIRGINIA RAGGI

Sindaco di Roma

“Bisogna aumentare la permanenza dei visitatori, che ora è di 2-3 giorni, e sviluppare l’offerta di itinerari alternativ­i ai monumenti più affollati come il Colosseo”

CARLO CAFAROTTI

Assessore allo Sviluppo economico e al Turismo di Roma

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Lo scorso 23 settembre Roma ha ospitato la cifra record di quasi 5,8 milioni di persone, a fronte di una popolazion­e residente di 2,8 milioni. Un dato che dimostra come la gestione dei flussi sia nevralgica nel futuro della Capitale
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