Gli orizzonti di easyJet
Da easyJet Holidays alle emissioni zero passando per i nuovi piloti: strategia a tutto campo
Una dimostrazione dello stato di salute della compagnia, della determinazione a investire nel core business; ma anche della volontà di cercare strade alternative per ampliare il raggio d’azione sfruttando un brand considerato molto forte. Con uno sguardo attento al futuro, anche quello un po’ più lontano, da raggiungere nel segno della sostenibilità.
Si sta muovendo su più fronti easyJet, che da big player del low cost in Europa (etichetta di cui va fiera per la sua accezione di modello di business) vuole tracciare la rotta per il comparto come big player a tutto tondo, capace di guardare avanti, oltre gli orizzonti della competizione del momento, per disegnare il trasporto aereo del futuro.
RISULTATI DI ESERCIZIO
L’occasione per raccontare tutti i piani della compagnia sono i risultati di bilancio dell’esercizio chiuso al 30 settembre. Dati che parlano di un vettore con i conti in ordine nonostante l’impatto delle difficoltà del settore al momento sia evidente. Non a caso gli utili ante imposte risultano in calo del 26 per cento a 427 milioni di sterline a fronte di un aumento del fatturato dell’8,3 per cento (6,38 miliardi di sterline il dato assoluto).
“Sappiamo tutti che siamo reduci da un periodo di sovracapacità sul mercato - ha commentato a Milano il country manager Lorenzo Lagorio -, che ha avuto effetti sui conti di tutto il settore. Ma ora stiamo osservando un’inversione di tendenza e anche noi rallenteremo i ritmi di crescita”. Quindi stop al +10 per cento della capacità messa in campo per il 2019, che non è stata sostenuta da una simile risposta della domanda, con un conseguente calo del fattore di riempimento. Ma uno sviluppo più moderato e adatto al contesto.
PROGRAMMI SULLA PENISOLA
E l’Italia? “Quello che è certo è che continueremo a investire sul mercato italiano, perché in questo mercato ci sono ancora spazi di manovra e i risultati del 2019 lo dimostrano” mette subito in chiaro Lagorio di fronte alla platea di giornalisti. Non ci sono annunci di nuove rotte o nuove basi, ma la garanzia che la Penisola resta strategica nei progetti di easyJet.
Il 2019 che si sta chiudendo, del resto, ha visto il vettore tagliare numerosi traguardi importanti: oltre 20 milioni di passeggeri trasportati in un anno (con Alitalia sempre più vicina, per potere diventare la seconda compagnia del Paese dopo easyJet); e poi i 70 milioni di pax superati a Malpensa dall’apertura della base, oppure il ruolo di primo vettore come numero di passeggeri in ben 4 aeroporti: Mxp, Venezia e Napoli (ovvero i tre hub in Italia) e Olbia.
Ma c’è di più. easyJet ha infatti voluto mettere ancora in evidenza il ruolo di Malpensa non solo in Italia ma in tutta Europa. Primo colpo: “I primi due A321 neo che verranno consegnati alla compagnia al di fuori del mercato britannico arriveranno proprio a Milano” ha annunciato il manager. Secondo colpo: il nuovo centro di addestramento inaugurato lo scorso mese di ottobre avrà un ruolo ancora più importante e fornirà alla compagnia i piloti del futuro.
Grazie a un accordo siglato con il Gruppo Cae, Civil Aviation Training Solutions, la compagnia low cost recluterà e formerà mille dei suoi futuri piloti attraverso un programma Multi-crew pilot licence. I futuri piloti verranno formati per gli A320 collocandoli poi direttamente all’interno della compagnia, garantendosi così un ricambio e un ampliamento dei dipendenti per il prossimo futuro. L’inizio del periodo formativo sarà nel 2020 e l’anno successivo i primi diplomati potranno entrare nelle cabine degli aerei bianco-arancione con il ruolo di co-pilota e iniziare così la loro carriera.
LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Spostandoci invece dai confini italiani, sono ancora due le carte che easyJet si giocherà per essere in qualche modo pioniera e con una visione di lungo termine. La prima riguarda la sostenibilità, con l’annuncio del passaggio all’impatto zero per quanto riguarda le emissioni di Co2 attraverso una compensazione totale delle stesse emissioni, accollandosi i costi (circa 25 milioni di sterline). easyJet realizzerà la compensazione delle sue emissioni tramite schemi accreditati in base ai più elevati standard di verifica e contribuendo a una serie di progetti riguardanti, tra l’altro, il rimboschimento e la lotta alla deforestazione, la produzione di energia da fonti rinnovabili e programmi di supporto alle comunità locali.
E poi c’è il grande progetto fortemente voluto dal ceo Johan Lundgren, vale a dire easyJet Holidays. Il piano ha avuto un’accelerata e i pacchetti di viaggio saranno in vendita nel Regno Unito già il prossimo mese. Poi il tempo di vedere la risposta del pubblico (si stima un giro d’affari potenziale da 60 miliardi di sterline) e si faranno le valutazioni su quali mercati aprirsi. Italia compresa.