TTG Italia

Agenzie e vettori, alta tensione

I segnali indicano una tendenza, da parte di alcune compagnie aeree, a scegliere i punti vendita con cui lavorare

- DI FRANCESCO ZUCCO

Iloro rapporti, bisogna riconoscer­lo, non sono mai stati idilliaci. Per lo meno dal giorno in cui l’avvento di internet ha alimentato l’idea di poter disporre di un sistema di distribuzi­one a costo zero (o quasi). Ma ora la tensione tra compagnie aeree e agenzie di viaggi sembra crescere. A inasprire la situazione, sicurament­e una congiuntur­a non facile per il trasporto aereo, come dimostrano le diverse uscite di scena, più o meno eclatanti, degli ultimi mesi.

Fare margini è diventato l’imperativo categorico per ogni vettore. E ancora una volta sotto le forche caudine rischiano di passare le agenzie di viaggi.

Negli scorsi giorni è scattato un allarme da due territoria­li Fiavet (Lazio ed Emilia Romagna), sulla base di segnalazio­ni arrivate dalle agenzie di viaggi. “Sembrerebb­e - ha raccontato il presidente di Fiavel Lazio Ernesto Mazzi a TTG Italia - che alcuni vettori abbiano tolto la possibilit­à di prenotare i loro voli tramite Crs ad agenzie che avevano un volume di prenogetta­to tazioni limitato, oppure che avevano un tasso di conversion­e tra prenotazio­ne e biglietter­ia sotto una certa soglia. Questo limite sembrerebb­e essere il 45 per cento”.

La mossa, se confermata, potrebbe aumentare le tensioni tra i due fronti della filiera. Che già negli ultimi tempi non potevano certo vantare una relazione amichevole.

Bisogna anche tenere conto che, negli ultimi tempi, le compagnie aeree Iata hanno investito in Ndc, ovvero il nuovo standard di prenotazio­ne proper superare i limiti di un meccanismo ormai datato. New Distributi­on Capability, però, ha anche pesato sulle tasche dei vettori. In un periodo in cui la marginalit­à non gode certo di ottima salute.

Questo si va ad aggiungere alla pressione sui conti dettata dalla spietata competizio­ne sui prezzi. Una corsa fatta anche di piccoli stratagemm­i (come alcune regole sui bagagli) volte sempliceme­nte ad essere più competitiv­i sui motori di comparazio­ne.

Non era sicurament­e sperabile che il lavoro sui margini non toccasse anche le agenzie di viaggi, nonostante il taglio delle commission­i abbia ormai ridotto i costi al minimo.

La battaglia si fa serrata, anche perché la posta in gioco è grande: i fatti degli ultimi anni hanno dimostrato che non conta essere un big player o meno. Le rigide leggi dei conti non guardano in faccia nessuno.

Sempre negli scorsi giorni Claudio Cristofaro, presidente di Espressame­nte Viaggi (cui fa capo anche Simple Crs), avrebbe inoltre precisato a TTG Italia che alcune compagnie “hanno deciso di non vendere più alle agenzie non Iata, a meno di non avere garanzie dal consolidat­ore”.

La volontà, a questo punto, sembra essere chiara: ridurre il numero delle agenzie di viaggi con cui si lavora. È ancora presto per parlare di una vera e propria tendenza, ma i segnali ci sono.

Il trasporto aereo sta affrontand­o una nuova fase della sua esistenza. E, con esso, anche il suo rapporto con le agenzie di viaggi.

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