«Ricominciare da capo»
Stefano Pompili traccia la strada da percorrere per uscire dalla crisi e guardare al futuro
Eppure, qualcosa comincia a muoversi. Malgrado le innegabili criticità che ancora caratterizzano questa fase, malgrado le mille difficoltà di chi deve fare i conti con una comunicazione poco chiara e provvedimenti difformi fra loro e malgrado l’ultimo Dpcm abbia riconfermato la quarantena di 5 giorni per i viaggi nell’Ue fino al 30 aprile, qualche segnale positivo sta arrivando.
Lo conferma il direttore generale di Veratour, Stefano Pompili, che segnala come nelle ultime due-tre settimane si sia assistito a una buona accelerazione delle richieste.
“Certo - precisa il manager nulla a che vedere con gli anni passati, quando a fine marzo avevamo già in casa il 40 per cento delle prenotazioni estive. Quest’anno siamo forse al 3-5 per cento, ma sono ottimista e prevedo un rimbalzo importante sulla prossima estate, oltre che in Italia anche sulle mete europee - Grecia e Baleari in primis - almeno a partire da metà giugno”.
Quello che ancora manca è la chiarezza. E una tabella di marcia precisa.
“Manca uniformità di comunicazione fra gli organi competenti e serve maggior chiarezza sui provvedimenti adottati, che troppo spesso vengono presi all’ultimo minuto, generando incertezza e confusione negli addetti ai lavori ma anche nei clienti”.
Qualche idea su come superare questa fase?
“In Europa esistono esempi virtuosi, sul modello di quanto realizzato in Grecia, dove la campagna vaccinale che ha coinvolto le isole consentirà di riprendere a ospitare turisti internazionali in un ambiente protetto. Un’esperienza che rischia di erodere flussi e competitività all’Italia”.
Italia che fa gola a fondi e investitori internazionali
“Il rischio che capitali stranieri entrino in aziende italiane è ben più di una possibilità. Occorre difendere il made in Italy e proprio per questo ritengo sia giusto per noi t.o. privilegiare vettori come Neos,Air Dolomiti o Ita-Alitalia”.
Un altro pericolo è quello associato alla dinamica dei prezzi.
“Ritengo che il prezzo non inciderà quest’anno in maniera sostanziale sulla scelta dei viaggiatori, almeno per quanto riguarda il cliente-tipo di Veratour, che essendo di fascia medio-alta privilegia sicurezza, qualità e chiarezza. Quella chiarezza che ci ha portato ad applicare un prezzo fisso sempre trasparente, e che ci ha premiato con un tasso di repeater sul 42 per cento. In linea generale, penso che quest’anno il brand sarà ancor più determinante nella scelta dei consumatori. Quanti non hanno alle spalle un marchio forte e riconosciuto potrebbero entrare nella morsa del last minute e della corsa al prezzo basso, ma non sarà il nostro caso”.
Quanto incide il Bonus Vacanze nel bilancio 2020 e 2021 di Veratour?
“Si tratta di una leva che non abbiamo mai preso in considerazione, in quanto è uno strumento pensato e creato per gli albergatori. Semmai speriamo nel consumo di tutti quei voucher emessi quando non era possibile partire e che, se non venissero riscattati, andrebbero rimborsati alla scadenza”.
Quanto sta pesando il riscatto dei voucher sulle prenotazioni estive?
“Attualmente è stato riscattato circa il 20 per cento dei voucher emessi. In questa fase va poi considerato che il 35 per cento circa delle prenotazioni giornaliere riguarda proprio questa formula. Per invogliare il cliente a utilizzare questi buoni abbiamo in fase di lancio una campagna di incentivazione in collaborazione con le agenzie che ne agevoli la fruizione”.
Il lungo raggio resta sempre al palo, se e come si può pensare di superare l’impasse?
“Ci sono mete, come Maldive e Zanzibar, che potrebbero essere riaperte anche ai flussi dall’Italia in modo assolutamente sicuro creando corridoi ad hoc. In attesa che la campagna vaccinale faccia il resto, nell’ottica di una riapertura più completa da ottobre in avanti”.
Esistono mete a medio raggio, come Tunisia ed Egitto, delle quali il nostro mercato fa fatica a fare a meno.
“Per noi l’Egitto rappresentava un formidabile catalizzatore di domanda e il 30 per cento delle richieste che riceviamo riguarda clienti desiderosi di tornare a Sharm, Marsa Alam o Marsa Matrouh. Continuiamo a sperare in un protocollo chiaro, che ci consenta di ripartire a breve”.
Il Governo Draghi ha impresso una svolta alla politica nei confronti del turismo?
“Posso solo dire che almeno una parte dei finanziamenti destinati al comparto turistico, pensati per t.o. e adv, sta arrivando. In questo senso Astoi ha svolto un ottimo lavoro per garantire una voce al nostro settore. Ritengo comunque che poter tornare a lavorare valga più di qualsiasi ristoro e questa deve essere la principale istanza da presentare alle nostre autorità”.
Quando si prevede di tornare a numeri pre-crisi?
“Per tornare ai numeri del 2019, quando abbiamo fatturato 254 milioni di euro, ritengo bisognerà aspettare almeno fino all’inverno 2022-23”.
Stefano Pompili, direttore generale di Veratour, è ottimista su un rimbalzo delle prenotazoni. In un’estate che potrebbe allungarsi anche in settembreottobre