TuStyle

La Cardiopost­a di Pulsatilla

- a cura di Eleonora Molisani

Convivo da quasi quattro anni con un uomo affetto da narcisismo patologico, che me ne ha combinate di tutti i colori. Da tempo cerco di trovare la forza di lasciarlo. Riflettend­o su modi e tempi, mi sono spaventata per gli aspetti della nostra unione dal punto di vista civile: ultracinqu­antenni, con figli indipenden­ti, senza figli nati dalla nostra unione, lavoriamo, con redditi molto simili, e viviamo in una casa con contratto di affitto intestato a lui. Lui ha dimostrato di essere molto irresponsa­bile, facendo acquisti inutili a rate solo a suo nome, per importi pari alle sue entrate mensili (oltre al resto). Mi chiedo quali oneri o doveri avrei io nei suoi confronti, nel caso in cui lui dovesse perdere il lavoro. Grazie di cuore, sono molto in ansia. Un’amica di Tustyle

Amica della rivista, vuoi la verità? Di tutta questa roba non capisco nulla. Non è la mia materia. Ho appena disdetto un appuntamen­to con la commercial­ista perché la sola idea di prendere in mano delle carte mi affatica; figuriamoc­i leggerle. Però c’è una cosa che, sebbene in apparenza non c’entri nulla, mi preme dirti: non c’è modo, mai, di sapere cosa c’è dietro la curva degli eventi. Mai, intendo dire mai. L’unico metodo valido infallibil­e, direi - per fare la cosa giusta, è fare quello che senti nel cuore. Mettiamo che hai voglia di ananas, e che esci di casa, mettiamo, per comprare l’ananas. Incontri dall’ortolano un amico delle elementari che non vedevi da 23 anni. Grandi abbracci. Vi scambiate il contatto Facebook. Due giorni dopo, trovi un concerto sponsorizz­ato sulla sua pagina.Ti viene voglia di andarci, ci vai. E il batterista ti presenta l’uomo della tua vita. L’uomo della tua vita! Ma tutto è cominciato dal fatto che avevi voglia di ananas. E sei uscita per andare a comprarlo sempliceme­nte perché ti andava, senza arrovellar­ti. Se ci fai caso, ogni volta che nella vita ci succede qualcosa di buono, è sempre perché a monte ci siamo date il permesso di fare quello che ci sentivamo di fare. Quindi mangia il tuo prossimo ananas, vai verso ciò che ti spetta, saluta il vile, leva l’ansia e immergiti con gioia e semplicità dentro ciò che risuona con tutto l’Universo. Il tuo cuore sa che cos’è. Io no. E credo neanche la mia commercial­ista.

Sono una ragazza di 19 anni che l’anno scorso ha fatto la maturità, uscendo con ottimi voti, e che si preparava ad affrontare nuove esperienze in compagnia del suo ragazzo storico. In pochi istanti, quella vita apparentem­ente perfetta mi è crollata addosso. L’università si è rivelata un disastro: per assecondar­e i miei genitori mi sono iscritta a medicina, pur sapendo che non era quello che volevo. Così ho deciso di cambiare facoltà di nascosto (con mille incognite, fra cui il test d’ingresso) per passare a fisioterap­ia, il mio sogno da sempre. Il mio ragazzo mi ha lasciato improvvisa­mente, dicendo che non mi amava più, poi ho scoperto che aveva già un’altra relazione. Lo amo ancora e spero ogni giorno che torni da me. Le mie amiche dicono di non preoccupar­mi, che iniziata una nuova facoltà starò bene e incontrerò un ragazzo migliore del mio ex. Dicono che è solo un momento “no” e devo pazientare.

I tuoi genitori ti hanno fatta nascere perché volevano renderti felice, non perché avevano bisogno del medico: se avevano bisogno di un medico, potevano rivolgersi alla ASL. «Ragazzi, io adesso sono davvero felice»: diglielo! Squaglia i dubbi e il senso di colpa nella grande gioia di essere te stessa. In un colpo solo ti sei levata di torno una facoltà che non faceva per te e anche un ragazzo che non faceva per te: l’unico problema che vedo è che potresti non avere una bottiglia di Dom Perignon per festeggiar­e. Almeno un prosecchin­o ce l’hai? Cin cin!

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Pulsatilla scrittrice e sceneggiat­rice

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