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Stefano Accorsi

TRIONFA IN TV, È DI NUOVO PAPÀ E HA PORTATO A CANNES IL FILM FORTUNATA, DI CASTELLITT­O, CHE PIACE AL PUBBLICO. E INSEGNA MOLTO SULL’AMORE E LA PATERNITÀ

- Valeria Vignale

È attore e ideatore di 1993, serie tv in onda su Sky Atlantic, ma l’anno magico di Stefano Accorsi è il 2017. Ha vinto il David di Donatello per il film Veloce come il vento di Matteo Rovere. Ha appena avuto un bimbo, Lorenzo, dalla moglie Bianca Vitali (dopo Orlando e Athena, dalla relazione con Laetitia Casta). Ed è tornato al cinema con Fortunata di Sergio Castellitt­o, presentato a Cannes, storia di una madre separata (JasmineTri­nca) che cerca con fatica di ricostruir­si una vita da single nella periferia romana. E si innamora dello psicologo di sua figlia (lui).

Patrizio e Fortunata appartengo­no a pianeti lontani: che cosa li attrae?

In una scena lui le dice: “Mi fai paura, non sembri una donna ma un lupo”. E poi la bacia. La diversità risveglia curiosità e passione.

Tra persone molto diverse, l’amore non è impossibil­e?

È difficile che duri nel tempo, ma può essere fortissimo.Ti sbalza fuori dalle tue certezze.Ti mette a nudo.

Le è capitato?

Sì, ho avuto storie che mi hanno fatto scoprire le mie fragilità e mettere a fuoco quello che non funzionava nella mia vita. Quanto a Fortunata e Patrizio, si illudono. Perché ognuno vede l’altro come lo desidera e non com’è davvero.

Da padre ha imparato qualcosa dal film?

C’è una scena che può insegnare più di tanti libri, quando la figlia di Fortunata cerca invano di farsi ascoltare. Rivedendo il film, ho pensato: “Devo stare più attento a quello che mi dicono i ragazzi”.

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