E IN PIÙ, NOI ABBIAMO L’INTELLIGENZA EMOTIVA
GAL GADOT SI È ALLENATA SENZA SOSTA PER CINQUE MESI, HA MESSO SU MUSCOLI, HA LOTTATO. POI, A WONDER WOMAN HA REGALATO UN DETTAGLIO CHE AI SUPER COLLEGHI MANCAVA PROPRIO: QUALCOSA CHE, DI NORMA, HANNO SOPRATTUTTO LE DONNE
RRacconta Gal Gadot che se ha accettato di infilarsi nell’armatura diWonderWoman nel primo film dedicato alla super eroina dei fumetti DC Comics, lo deve anche a una riflessione della figlia Alma. «Un giorno parlavamo di favole e mi ha detto: “Mi piacciono i prìncipi perché sono forti e coraggiosi, mentre tutto quello che fanno le principesse è dormire e aspettare che arrivi qualcuno a svegliarle”. Lì ho capito che era proprio arrivato il momento di darle torto». È infatti indubbio che WonderWoman, nelle sale dal 1° giugno (recensione a pag. 109), sia un’occasione importante per ribaltare questo stereotipo. Ed è altrettanto indubbio che lei sia perfetta per dare volto e muscoli a una guerriera. 32 anni, israeliana, in curriculum anche due anni trascorsi nell’esercito come si usa da quelle parti, fisico asciutto che risalta in un paio di pantaloni bianchi e un body a collo alto, Gal ha la purezza e la voglia di combattere del personaggio diWonder Woman. Ex modella (nel 2004 è stata Miss Israele) e grande sportiva, è una che si è costruita la carriera a piccoli passi, dalla tv a ruoli sempre più importanti, in Fast & Furious e poi in Batman v Superman:
Dawn of Justice, dove per la prima volta ha vestito i panni dell’amazzone Diana, nome “all’anagrafe” diWonderWoman. Il tutto senza rinunciare alla famiglia.
Sposata dal 2008 con l’uomo d’affari is ra e lia noYar on Versano, ha duefi glie: Alma, 5 anni e mezzo, e Maya, nata lo scorso marzo. «La preparazione per questo film è stata massacrante. Sei ore al giorno di allenamento - tre di ginnastica, due di lotta e una di equitazione - per cinque mesi di fila. Alla sera tornavo a casa ridotta a uno straccio». Per la cronaca: al nostro incontro Gal non riesce a stare seduta, ha la schiena bloccata da un movimento maldestro. Però sorride, gesticola, è luminosa e non si sottrae alle domande. Che sia davvero fatta di una pasta diversa da noi comuni mortali?
Dolore alla schiena a parte, la trovo in splendida forma.
«L’allenamento alla fine ha pagato! Era importante mettere su muscoli: la forza fisica che serve aWonderWoman per le scene di lotta devi averla davvero, altrimenti non funziona».
Quali sono le caratteristiche di Wonder Woman? E quanto ci ha messo di suo?
«Per me era importante mettere in luce quanto Diana sia indipendente e non abbia bisogno di un uomo o di una love story. Lei prende forza dalle sue emozioni. In questo mi riconosco molto. Il bello di noi donne è che siamo dotate di intelligenza emotiva, una cosa che non dobbiamo mai dissimulare né dimenticare. Essere forti non significa nascondere le emozioni».
In questo senso è certamente molto diversa dai suoi colleghi supereroi.
«Esatto.WonderWo man è la piùf orte guerriera mai esistita e in quanto a capacità di combattere non ha niente da invidiare a un uomo. E l’intelligenza emotiva di cui parlavo è qualcosa che agli altri supereroi mancava. Insomma, ha in sé il meglio dei due mondi».
Che cosa significa a suo avviso essere una donna forte al giorno d’oggi?
«Giocare in tutti i ruoli, moglie, madre, lavoratrice, amica, essere forte ma materna al tempo stesso. È un mondo complicato, non solo per le donne. Anche gli uomini devono giocare su più fronti, essere buoni capifamiglia significa assumersi molte responsabilità, compresa quella di essere attenti a figli e compagne».
Per che cosa le donne devono ancora combattere?
«Per l’uguaglianza. Che è poi l’essenza del femminismo, per come lo intendo io.Tutti dobbiamo avere le stesse opportunità e lo stesso trattamento Da sinistra: Gal Gadot con il marito Yaron Versano (38); con Ben Affleck (45) ed Ezra Miller (24) in Justice League, nelle sale dal 16 novembre; ospite del Tonight Show di Jimmy Fallon (42), con un abito di Michael Kors. economico. Se noi donne oggi possiamo fare ciò che facciamo lo dobbiamo alla lotta delle donne prima di noi».
Questo set era prevalentemente femminile. Che atmosfera ha trovato?
«Molto divertente. Quando abbiamo girato la scena della battaglia sulla spiaggia in Italia, a Matera, tutti i nostri mariti e fidanzati ci hanno raggiunte con i bambini. Sembrava un villaggio vacanze, solo che al mattino gli uomini andavano al mare coi bimbi, e noi donne andavamo a lavorare».
È consapevole del fatto che diventerà un modello per milioni di giovani donne?
«Non è per questo che ho scelto il film, ma se succede sono pronta. D’altronde è da quando sono diventata madre che una delle mie priorità è diventare un buon esempio per le mie figlie. Oggi quando scelgo un ruolo penso sempre a cosa diranno loro quando saranno più grandi e potranno vedermi».
Gli appassionati di fumetti sono un target molto esigente. Eventuali critiche la preoccupano?
«Ci sono già passata. Sono stata molto criticata per altre cose: troppo magra, con il seno troppo piccolo. Non c’è problema. Sono solo parole, fa parte del mio lavoro».
Basta metterci un po’ di ironia, no?
«È quello che faccio. Cerco di non prendermi troppo sul serio, e anche di non diventare cinica».
❝Sul set eravamo quasi tutte donne e i mariti sono venuti a trovarci coi bambini. Di giorno andavano al mare tutti insieme. Noi mamme, invece, no. Noi lavoravamo