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Lodovica Comello

RECITA, CANTA, PRESENTA IN TIVÙ (E IN AMORE SE LA SPASSA): LA PIÙ VERSATILE ATTRICE ITALIANA TORNA AL CINEMA COME VOCE NARRANTE. DI UNA STORIA (VERA) DI GIRL POWER

- Claudia Catalli

«Sento di aver vissuto un anno d’oro, pieno di lavoro e di esperienze opposte tra loro, ma importanti: dal Festival di

Sanremo al film Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi con Christian De Sica, da Italia’s

Got Talent a un programma tutto mio come Singing in the car». Parola dell’eclettica Lodovica Comello (27), voce narrante di La principess­a e l’aquila, in uscita il 31 agosto («Non sentirete la mia voce da papera, tranquille, ci ho lavorato tanto!»). Un documentar­io girato in Mongolia sulla storia vera di una 13enne che vuole diventare addestratr­ice di aquile, mestiere riservato agli uomini.

La principess­a e l’aquila è un bell’esempio di una ragazzina che vuole fare le cose meglio di un maschio. Lei sente di riuscirci?

Ho sempre provato a tirar fuori il meglio di me tra corsi, provini, saggi, sfide. Mi piace il messaggio di coraggio che dà il film, utile a quelle che si sentono inadeguate o non all’altezza di un ragazzo. Basta metterci la stessa passione e il successo è assicurato.

A 13 anni lei com’era?

Un casino! Nel pieno dei miei studi musicali, tra canto, chitarra, pianoforte. Ho sempre avuto mille passioni!

Con tutti i suoi impegni, tempo libero ne ha?

Poco, ma di qualità: lo passo con il mio amore Tommy (l’argentino Tomas Goldschmid­t, ndr), che ho sposato due anni fa: lavora in tivù, quindi capisce i miei ritmi. Insieme ce la spassiamo.

Qual è il segreto del suo successo?

Mi diverto in tutto quello che faccio. Non lo considero come una fatica, lo faccio con gioia e spero si noti.

Un consiglio per le ragazze che vorrebbero intraprend­ere una carriera come la sua?

Crederci fino in fondo.

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