Caso Paul Getty: anche i ricchi piangono
RIDLEY SCOTT GIRA A ROMA ALL THE MONEY IN THE WORLD, FILM CHE RICOSTRUISCE IL RAPIMENTO A ROMA, NEL 1973, DEL RAMPOLLO AMERICANO. BELLO, RIBELLE E CON UN NONNO TERRIBILE
RRuba un modo di dire inglese per indicare un riccone, All the money in the
world, il film che racconta un periodo buio nella vita di Paul Getty III, nipote del più famoso petroliere del mondo, rapito in Italia, a Roma, il 10 luglio 1973. Lo gira in Italia (poi in Giordania e a Londra) Ridley Scott con un cast all star: Kevin Spacey è il vecchio, inflessibile Getty, MichelleWilliams è la tostissima madre Gail Harris, Mark Wahlberg è il negoziatore Fletcher Chase, che riuscì a far scendere la richiesta dei rapitori da 17 milioni di dollari a due miliardi e 600 milioni di lire. Il protagonista è Charlie Plummer, diciottenne astro nascente della Hollywood adolescenziale (visto nella serie tivù Boardwalk Empire), arrivato sesto ai provini per Spider-Man. Qui ha una somiglianza impressionante col vero Paul: capelli lunghi da hippy, bella faccia da ribelle. Paul, allora 17enne, dopo il rapimento fu ceduto ai professionisti del clan Mammoliti in Calabria che, per “ammorbidire” il nonno che si rifiutava di pagare il riscatto (si giustificò dicendo che aveva 14 nipoti, non voleva mettere in pericolo gli altri), tagliarono un orecchio al ragazzo e lo spedirono alla redazione de Il Messaggero. Paul Getty I però non cedeva. La prigionia durò cinque mesi, finché non arrivarono i soldi e il 17 dicembre la ‘ndrangheta depositò Paul sulla Salerno-Reggio Calabria. Lui non si riprese mai dallo shock. A 19 anni sposò la fidanzata incinta, venne diseredato, cominciò a drogarsi, finì paralizzato dopo un’overdose. Suo figlio Balthazar Getty, attore sexy e sciupafemmine (visto nel nuovo Twin
Peaks) non ama parlare del rapimento. Ma si sa che la famiglia restituì a rate al nonno l’intera cifra del riscatto.