Monica Bellucci
AMA LE DONNE E DEVE TUTTO ALLE SUE NONNE. PER QUESTO, DOPO TANTO CINEMA (E TIVÙ), ORA VUOLE FARE LA PRODUTTRICE. COSA RACCONTERÀ? UNA SIGNORA SPECIALE, OVVIO
È la prova vivente che dopo i 50 anni la carriera per una donna non si arresta. Anzi, può addirittura impennare. Monica Anna Maria Bellucci non smette di sorprendere. Il suo segreto? Sapersi adattare alle esigenze professionali più diverse, dalla moda al cinema, passando per l’esplorazione delle serie tivù. David Lynch l’ha voluta in Twin Peaks e la terza stagione di
Mozart in the Jungle l’ha vista duettare con Gael García Bernal nei panni di una cantante d’opera. Intanto lavora a un progetto come produttrice.
È stato difficile per lei, ex modella, affermarsi come attrice?
Di me dicevano: «Ecco un’altra che arriva dalla moda e pretende di fare cinema». Ma io non mi sono data per vinta e piano piano ce l’ho fatta. Con tenacia, come un bambino che cade e si rialza, giorno dopo giorno imparavo modi completamente diversi di esprimermi e di espormi.
Ha portato spesso sullo schermo donne sensualissime…
Amo la femminilità, mi piace esplorarne tutte le sfumature. Ricordo con grandissimo amore le mie nonne: a loro devo tutto.Adesso sto lavorando come produttrice per realizzare una serie internazionale su una donna speciale. Non posso ancora raccontarvi i dettagli, ma ne sono entusiasta.
A che punto sono la sua vita e la sua carriera?
Non saprei dirle esattamente dove mi trovo ora. Credo che nella vita come nella carriera non ci sia mai un punto di arrivo: ci sono infinite lezioni da apprendere. Sicuramente oggi come attrice so abbandonarmi ai personaggi, e sono consapevole di quanto sia importante mantenera viva la curiosità.