Richard Gere
NEL SUO ULTIMO FILM, L’INCREDIBILE VITA DI NORMAN,
TORNA A CALARSI NEI PANNI DI UN PERSONAGGIO SCOMODO E PER NIENTE GLAMOUR. MA SOGNA UNA STORIA ROMANTICA
Nelle sue mini-biografie si legge “attivista per i diritti umani, attore e produttore”: l’impressione è in effetti che Richard Gere (68) metta l’impegno in cima alle sue priorità, e i progetti che sceglie stanno lì a confermarlo. In parte lo fa anche
L’incredibile vita di Norman (nelle sale dal 28 settembre) in cui, con i connotati cambiati da orecchie a sventola e un taglio di capelli per nulla sexy, l’ex ufficiale gentiluomo è un faccendiere che cerca di arrivare ai piani alti a suon di bugie e pedinamenti. A Roma per la presentazione del film, l’attore ha sfoggiato una calma zen e il solito sorriso irresistibile. Per questo ruolo si è spogliato del suo lato glamour. Che esperienza è stata? Ha comportato un lavoro maggiore: è più faticoso recitare con una protesi alle orecchie che con un vestito firmato. Ogni personaggio ha un aspetto esteriore e uno interiore, per me il secondo è più importante, ma bisogna costruirlo. Tra tutti i ruoli della sua carriera ce n’è uno che le somiglia più di altri? Non direi. Ma se provate a mettere tutti i miei personaggi in un frullatore, ne ricaverete sicuramente un sapore di me. La rivedremo in una storia romantica? Perché no? Mi piacciono le storie d’amore, spero che me ne offrano presto una bella, magari in Italia. E le serie tv? A patto che siano di qualità, come House of Cards: ma la situazione politica è così bizzarra che nessuna fiction potrebbe competere.