Cara Delevingne Vado d’accordo anche con gli extraterrestri
CARA DELEVINGNE È L’EMBLEMA DEL GIRL POWER. L’EROINA DI VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI (DI CUI INTERPRETA ANCHE UNA CANZONE, ORA SU YOUTUBE) FIRMA PURE UN ROMANZO: MIRROR MIRROR, CHE TUSTYLE ANTICIPA IN ESCLUSIVA. AUTOBIOGRAFICO? UN POCHINO
P«Può per favore evitare la solita domanda sul lavoro di modella? Io sono sempre stata convinta di essere un’attrice, anche quando nessun altro lo immaginava». A Cara Delevingne non piace perdere tempo, nelle interviste come nella vita che, dice, «dev’essere riempita ben oltre l’orlo». La sua lo è. A 25 anni appena compiuti, dopo averne passati sei sotto i riflettori della moda, è già all’ottavo film: Valerian e la città dei mille pianeti di Luc Besson (ora nelle sale) è tratto dal fumetto che il regista amava da bambino. E Cara che, appena lasciate le sfilate per il cinema, otteneva ruoli minori - una principessa in Anna Karenina, tre diverse sirene in Pan -Viaggio sull’isola che non
c’è - stavolta è la protagonista femminile accanto a Dane DeHaan: è il sergente Laureline, agente spazio-temporale nell’anno 2470. Ma vista la sua filosofia di vita, non solo continua a posare per varie campagne, da Armani Exchange a Chanel, a Magnum Ice Cream by Moschino, ma canta (I Feel
Everything, brano del film, diventato un videoclip) e soprattutto ha scritto il suo primo romanzo:
Mirror Mirror, di cui Tustyle anticipa in esclusiva il primo capitolo (a pagina 27; il romanzo sarà in libreria il 10 ottobre per le edizioni DeA). Un libro sicuramente atteso dai 50 milioni di follower, fra Twitter e Instagram, dell’attrice che unendo bellezza e personalità è diventata l’eroina di una generazione di ragazze.Altro che modella: la vulcanica Cara è l’emblema del girl power. Cominciamo dal film: perché la sua Laureline è bionda, visto che nel fumetto ha i capelli rossi? «È la seconda cosa che ho chiesto a Besson. Ha detto che era rossa anche la Leeloo di Il quinto elemento e non voleva che il pubblico facesse confusione». E la sua prima domanda qual è stata? «Laureline eValerian si baciano o fanno di più?». Lei ha qualcosa in comune con questo personaggio? «Laureline è una tosta e molto seria, più di me. Ma proprio come me non lascia nulla di intentato. È romantica ma non si fida degli uomini eValerian è un po’ un cascamorto. È impegnata socialmente e crede che l’umanità dovrebbe andare d’accordo, qualunque sia la differenza di razza o di... pianeta». Ha fatto provini per ottenere la parte? «Besson mi ha invitato a pranzo, abbiamo parlato
ore ma non mi ha ripreso nemmeno col telefonino. È stato un incontro così inusuale. Mi ha anche chiesto di imitare un animale in modo che lui potesse indovinarlo. E poi ha confessato che voleva solo capire se fossi “seria” e non una “semplice modella”, parole sue». Pensa che le modelle siano ancora guardate con troppa diffidenza? «Io so solo che voglio fare l’attrice da sempre. Sfilare mi ha permesso di guadagnare bene, girare il mondo e farmi conoscere». Besson le ha dato dei compiti a casa, tipo film da vedere? «Mi ha consigliato Blade Runner e Alien, ma li avevo già visti. E anche i suoi film, con incredibili protagoniste femminili. Luc è un uomo di grande spessore con l’anima entusiasta dei bambini. E più dei fumetti, ama le donne». È il suo secondo film tratto da fumetti dopo Suicide Squad. Ormai è un’esperta. «In realtà da bambina mi piaceva Spider-Man, ma solo per il costume colorato. Preferivo personaggi maschili come Woody di Toy Story: mi sono sempre sentita un po’ cowboy». Che tipo è Red, protagonista di Mirror Mirror? È un libro autobiografico? «È la storia di un’amicizia fra adolescenti. E di una depressione. Non nascondo di averne sofferto, ma qui non c’è nulla di autobiografico se non che Red suona la batteria come me». Perché ha voluto scrivere un romanzo? «Per provare tutto. Ho cercato la col- laborazione di una scrittrice, Rowan Coleman, perché conosco i miei limiti ma voglio imparare. Il concetto chiave è: “Niente è come sembra. La verità dello specchio è sempre capovolta”». Le piace il genere “young adult”? «L’adolescenza è un periodo fondamentale della vita, ci forgia. Non voglio fare paragoni, ma come si fa a non amare un capolavoro come Il giovane
Holden di J.D. Salinger?». È il suo scrittore preferito? «È troppo se dico che per me è come Shakespeare? E pensare che a scuola ero una frana e avevo voti pessimi, a differenza delle mie sorelle Poppy e Chloe che erano secchione». In Valerian c’è anche Rihanna... «È fantastica, così professionale. Di giorno girava il film, di sera finiva il suo ultimo disco. Un soldato!». Pure lei non scherza: quest’anno ha già girato anche Life In a Year e London
Fields, e presto inizia Fever Heart... «Infatti se ho i capelli cortissimi non è per questioni di look: ho interpretato una malata di cancro in Life In a Year e mi è parso naturale radermi a zero, anche se ho preso in contropiede pure il regista. È una storia che mi ha commosso fino alle lacrime, e piangere è sempre stato difficile per me. Ma ho pianto anche l’ultimo giorno sul set di
Valerian, perché finiva una grande avventura durata sei mesi.Avrei voluto rimanere tutta la vita in quel mondo fantastico».