Sulla scia dell’inconscio
SI CHIAMA PSYCHOANALYSIS IL PROFUMO CREATO DA BELLA FREUD. UN OMAGGIO NEMMENO TROPPO VELATO AL CELEBRE BISNONNO SIGMUND, PADRE DELLA PSICOANALISI MODERNA
Che cosa direbbe il padre della psicoanalisi se sapesse che la sua scienza ha dato il nome a un profumo? Chissà, però una fragranza come Psychoanalysis ci mancava di sicuro. La firma la stilista Bella Freud, figlia del pittore Lucien e bisnipote di Sigmund. Ha un cognome importante («sarebbe peggio essere parente di una rockstar» scherza) ma non imbarazzante, e oggi, sostiene, la gente non sa nulla del suo bisnonno. Bella è nata a Londra, ha studiato a Roma, ha una quantità di fratelli e sorelle, è sposata con il giornalista inglese James Fox, ha girato un paio di corti per John Malkovich, ha lavorato come assistente di Vivienne Westwood e vorrebbe somigliare a Coco Chanel. È stata autarchica per una quindicina d’anni (la sua griffe omonima è nata nel 1990), poi ha trovato dei finanziatori. Adesso la collezione J Brand x Bella
Freud (ispirazione anni 60 per le gonne ad “A”, anni 70 per pantaloni a zampa,T-shirt e maglioncini con la scritta Pretty Baby o Gangs of Love in lurex e cotone) è stata presentata su Vogue e tutti ne parlano. Com’è, invece, il profumo di psicoanalisi? «Odora di sigari, cuoio, legno con un sottofondo intrigante» dice Bella, «volevo che esprimesse l’ossessione romantica per la psicoanalisi ma anche il classico e caratteristico aroma che aleggia in uno studio, la sensualità e il calore di un grande intelletto». Idea geniale, per un mondo nevrotico, piacerebbe anche a Sigmund.T