Nico. La sacerdotessa esce dalle tenebre
IL MITO DI CHRISTA PÄFFGEN, IN ARTE NICO, RIVIVE IN UN FILM. BELLISSIMA, BRAVISSIMA, DESIDERATA DA TUTTI. LE È MANCATO SOLO IL TEMPO
BBellezza leggendaria. Musa di Andy Warhol. Amata da tutti e da nessuno: Brian Jones, Jim Morrison, Bob Dylan,Alain Delon, Iggy Pop, ad esempio. Christa Päffgen, in arte Nico, e la stagione deiVelvet Underground, band di culto. Nico schiava dell’eroina ma artista libera. Nel film Nico, 1988, premio Orizzonti aVenezia (al cinema dal 12 ottobre), la regista Susanna Nicchiarelli racconta gli ultimi anni della modella-cantante-attrice. L’icona bionda si tinge i capelli e i vestiti di nero, si trasforma nella “sacerdotessa delle tenebre”, regina del gotico dark. Soffre. È cresciuta nella Berlino devastata dalla guerra e ha rinunciato ad Ari, il figlio avuto da Alain Delon, mai riconosciuto dal padre, ma accolto dai nonni paterni. Diventata solista, compone musiche originalissime, ritrova se stessa e il figlio. Le dà volto e voce l’attrice danese Trine Dyrholm, che interpreta una Nico quarantenne con tanto di band al seguito per un tour europeo molto alternativo. C’è la parentesi italiana (buffissima), la storia di quando canta in un hotel per pagare le stanze e c’è la serata in Cecoslovacchia dove s’infuria perché non trova eroina e il concerto è fuorilegge. Tutto vero. Come il progetto di un nuovo disco e di un nuovo matrimonio. Chissà che cosa avrebbe combinato se non l’avesse stroncata un’emorragia cerebrale nel 1988, a 50 anni.