LA CARDIOPOSTA DI PULSATILLA
a cura di Eleonora Molisani
Sonouna ragazza di 17 anni, fra poco 18. Ho deciso di scriverti perché ogni tanto mi viene male al petto, soprattutto sopra al seno sinistro, a volte anche nella parte destra. Sono andata dal mio medico di famiglia, ma lui ha detto che non è nulla e di non preoccuparsi. Io soffro di attacchi d’ansia e quando mi agito ogni tanto mi viene male lì al petto... La settimana scorsa prima di uscire di casa mi sono venuti per due giorni consecutivi dei dolori forti sempre lì dal petto, ma poi sono passati. Mi consigli di andare da un cardiologo?
Tesoro, ti consiglio la lettura di un bellissimo libro della dottoressa Elena Benigni, appena edito da Capponi Editore, intitolato: Medicina Naturale. Prendersi cura con Amore dell’anima e del
corpo. Penso faccia al caso tuo. Io non sono un medico, e sono sollevata che tu ne abbia interpellato uno prima di scrivermi, perché nella vita esistono ambiti di competenza. D’altro canto, il fatto che tu abbia male al petto e abbia deciso di scrivere ad una Posta del Cuore, significa che hai ben chiaro che tutto è collegato, che quello che si manifesta sul corpo non è slegato da come ci sentiamo dentro, che tutto è intrecciato. Probabilmente hai un buon medico di famiglia «non allarmista», che ti protegge dal rischio di entrare in un circolo vizioso di ansia.Anche io ho sofferto di attacchi d’ansia e di panico e le pasticche non mi hanno granché aiutato: magari mi hanno dato un sollievo momentaneo, ma non hanno risolto. Veramente risolutivo è stato ascoltarmi, cercare di comprendere le cause. Prova a vedere l’ansia come un’alleata, come un campanello d’allarme che suona quando tappiamo i nostri sogni e bisogni, quando non ci ascoltiamo, quando ci mascheriamo per non affrontare le situazioni della vita. È come la spia sul cruscotto. È lì per te, una collaboratrice al servizio. Quando si accende la spia sul cruscotto, non ha senso prendere a pugni
SOFFRO DI ATTACCHI DI ANSIA E MI FA MALE IL PETTO. VADO DAL CARDIOLOGO?
LA STESSA LETTERA SU DUE POSTE DEL CUORE. VE LE PASSATE TRA GIORNALI?
il cruscotto, o scendere dalla macchina urlando. Dirigiti serenamente verso la prima stazione di servizio per il rifornimento.Tu sai qual è il rifornimento di cui hai bisogno, e puoi chiedere sostegno per individuare il tipo di ascolto, il tipo di cure che il tuo corpo richiede. Il tuo corpo, e tutto ciò che di molto grande e forte vive dentro il tuo corpo, e che attraverso il tuo corpo ti parla. No, i redattori non sono compagni di banco che si passano la versione di latino, anzi, ogni testata degna di questo nome difende in edicola la propria linea per quanto possibile, la propria voce, il proprio contributo originale.A volte un lettore spedisce lo stesso messaggio a più redazioni insieme, e ciascuna redazione lo elabora e pubblica ignorando che un’altra redazione, poche scrivanie più in là, sta facendo la stessa cosa. Chiediamoci: perché una persona manda la stessa lettera a più giornali contemporaneamente? Per sfiducia, forse, e quindi per una fiducia meccanica nella teoria dei grandi numeri, del tipo «qualcuno mi risponderà». O magari ci sono lettori che si divertono a confrontare cosa ne pensiamo io, la Gamberale, la Aspesi e la Cabello dello stesso argomento. (In effetti è abbastanza divertente). Ma la vera domanda è: a te, che te ne frega? Perché ti irriti tanto? Puoi parlarne con una Posta del Cuore, se vuoi, o se preferisci con più Poste del Cuore contemporaneamente. T
È
la seconda volta che mi capita di trovare la stessa Posta del Cuore, lo stesso argomento con lo stesso mittente, in due giornali diversi. Vi passate gli articoli? Emanuela