Javier Bardem
È PROTAGONISTA DI DUE FILM DIVERSI TRA LORO. NEL PRIMO È UNO SCRITTORE, NEL SECONDO IL NARCOS PABLO ESCOBAR. UN RUOLO DI PESO, IN TUTTI I SENSI…
Cattivissimo Bardem. Dal vivo è piacevole, simpatico e massiccio (porta cuciti addosso il passato e il volto da giocatore di rugby). Ma sullo schermo, almeno ultimamente, gioca coi personaggi negativi, spesso crudeli e violenti. Lo abbiamo incontrato alla Mostra del Cinema diVenezia per due film diversamente cupi: madre!, in cui interpreta un ambiguo scrittore sposato con Jennifer Lawrence, e Loving Pablo, dove dà una magnifica performance (sovrappeso) nei panni Pablo Escobar, ex re del narcotraffico. Sua moglie Penélope Cruz, amante di Escobar nel film, è rimasta turbata dalla sua capacità di aderire al personaggio. In effetti è stato un ruolo impegnativo, pesante: Escobar ha ucciso e fatto del male a tante persone. Quando arrivavamo a casa, però, lasciavo “Pablo” fuori dalla porta e tornavo Javier. È vero che pensava agli ippopotami mentre si muoveva come Escobar? Sì, era l’animale preferito di Pablo: lento per la mole enorme, eppure pericolosissimo. Proprio come lui. Il trucco aiuta a entrare nella parte? Il trucco facilita l’immedesimazione in qualcuno diverso da noi. Alla mia età, abitualmente, cerco di dimagrire, ma per questo film sono davvero ingrassato, mangiando robaccia. Però ho indossato anche diverse protesi sul ventre. In madre! ha un rapporto morboso con i fan. Nella vita vera come va? Mi concedo volentieri a tutti, ma guai a chi cerca di infrangere la mia intimità familiare.