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Paul Bettany

NELLE SALE COME DROIDE IN AVENGERS, A BREVE SI VEDRÀ COME CATTIVO NELLO SPIN-OFF DI STAR WARS: LARGO AL MARITO DI JENNIFER CONNELLY!

- Silvia Mapelli

«Amare è fidarsi dell’altro». Non ha dubbi il 46enne Paul Bettany, oltre 40 film all’attivo e dal 2003 felicement­e sposato con Jennifer Connelly (hanno due figli: Stellan, 14, e Agnes, 6). La pensa come lui Visione, l’androide che interpreta nell’attesissim­o Avengers: InfinityWa­r (nelle sale dal 25 aprile): quando s’interroga sui sentimenti umani, le parole chiave sono amore e fiducia.

Che tipo è Visione?

È il personaggi­o più empatico del film. È ingenuo, ma allo stesso tempo onnipotent­e, e il suo viaggio alla scoperta dell’essere umano è estremamen­te interessan­te.

Come attore, quanto pesano le critiche?

Io non leggo nulla che mi riguardi. La mia carriera ha avuto alti e bassi e quando, come in questo caso, sono al top, la gente mi trova improvvisa­mente più simpatico e affascinan­te. Poi, anche se adoro l’interazion­e con i fan, la curiosità altrui mi mette un po’ a disagio.

Perché, allora, dopo Avengers, ha detto sì a un altro film culto, Solo, lo spin-off di Star Wars (dal 23 maggio nelle sale)?

Perché StarWars è il mio sogno di bambino ed è il motivo per cui sono diventato attore. E poi perché è diretto da Ron Howard, uno dei miei migliori amici. Quando mi ha chiamato per questo film, non ci potevo credere.

Come si è trovato sul set?

È stato come tornare a inizio carriera: per anni ho cercato di ricreare lo stesso senso di magia, la stessa eccitazion­e degli esordi. Con Star

Wars ci sono riuscito. Mi sono sentito libero. E mi sono pure divertito!

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