Riad, casta ma molto fashion
C’È FASHION WEEK E FASHION WEEK. QUELLA IN ARABIA SAUDITA È UNA PICCOLA RIVOLUZIONE. GLI UOMINI SONO OFF-LIMITS E LE MODELLE SFILANO IN PASSERELLA CON ABITI STRAGLAM. ANCHE SE IL DÉCOLLETÉ RESTA BEN COPERTO
ARiad si sfila! La prima Fashion Week in Arabia Saudita, dall’11 al 15 aprile scorso, è compresa in un pacchetto di modernizzazioni volute dal 32enne principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz al Saud, che si fa chiamare MbS (ai Millennial piacciono le sigle). Riaprono i cinema, le donne possono guidare e, purché vestano “con decenza”, non sono obbligate ad ammantarsi di nero. Una piccola rivoluzione presentata dalla principessa Noura Bint FaisalAl Saud (in Roberto Cavalli) che guida il neonato Arab Fashion Council e vede la moda come uno strumento di “diplomazia culturale”.
MASCHI ASPETTANO FUORI
Risultato: una settimana di passerelle vietata agli uomini. Nei saloni del RitzCarlton, le donne si tolgono l’abaya e sognano gli abiti casti e chic pensati per loro da 16 stilisti. C’è Jean-Paul Gaultier con sfarzosi long dress, ci sono i libanesi Tony Ward e Basil Soda, c’è la russa Yulia Yanina con look da film fantasy eAram Designs che parte dal minimal e arriva ai mega volant. Fllumaé, brand emergente negli Usa, avvolge le sue ricche signore in metri e metri di seta a fiori.Aiisha Ramadan firma una collezione glam e posta sui social una scintillante creazione rosso fuoco. «Le cose stanno cambiando», spiega Mashael Alrajhi, famosa per gli outfit giocati sul bianco e nero, «Se mi assento anche per una sola settimana, al mio ritorno trovo nuove opportunità per le donne». Dall’Italia arriva Ludovica Virga, con House of MuaMua, appendice delle Mua Mua Dolls, bambole all’uncinetto nate sulla spiaggia di Bali. Il suo abito rosa scopre (addirittura) le gambe. Non sarà troppo?