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Rachel McAdams I miei 40 anni? Saranno come i 39, bellissimi

RACHEL MCADAMS È ALL’APICE DELLA CARRIERA E DELLA FELICITÀ. È DIVENTATA MAMMA IN GRAN SEGRETO, SEMINANDO I PAPARAZZI. E PENSA CHE, A HOLLYWOOD E NEL MONDO, SIA IL MOMENTO DELLE DONNE

- testo di Marco Giovannini - foto di Denette Nathan

EEra scomparsa, ma ora sappiamo perché. Rachel McAdams aveva finito di girare Game Night - Indovina chi muore stasera? (nei cinema l’1 maggio) quasi un anno fa. Da allora era apparsa una sola volta in pubblico, lo scorso settembre al festival diToronto. Poi mai più, nemmeno alla prima americana del film. E le poche interviste che ha rilasciato, come quella che state leggendo in esclusiva per l’Italia, le ha fatte al telefono. Il motivo si è scoperto due settimane fa, quando uno scarno comunicato stampa ha annunciato che Rachel è diventata mamma.A parte qualche timido gossip, nulla di certo era trapelato: nessuna foto di lei col pancione o con il padre del neonato. “Only in Hollywood” dicono delle storie vere che superano ogni fiction: com’è possibile che un’attrice famosa si sia sottratta al Grandissim­o Fratello dei social? I suoi precedenti boyfriend – gli attoriTayl­or Kitsch, Michael Sheen e Ryan Gosling – di sicuro non li aveva tenuti nascosti. Stupore, ma anche onore a Rachel, che ha seminato paparazzi di ogni dove. Non si sa ancora il nome del bambino, un maschio, ma quello del padre sì: è lo sceneggiat­ore e regista Jamie Linden, 37 anni. Lui e la 39enne attrice canadese non hanno mai lavorato insieme, ma hanno due cose in comune. La prima: entrambi hanno fatto un film tratto da bestseller di Nicholas Sparks, lei come protagonis­ta di Le pagine della nostra

vita (2004), lui da sceneggiat­ore di Dear John (2010). Seconda: Jamie è amico di ChanningTa­tum, con il quale Rachel ha girato

La memoria del cuore nel 2012.

Con che criterio sceglie i film? E cosa l’ha intrigata di Night Game?

«Da qualche anno non facevo commedie. E questa è molto originale perché sconfina nel thriller: il gioco, che consiste nel risolvere un delitto, si rivela un mistero vero e minaccioso. È un ibrido, quasi sperimenta­le: nel cinema è raro trovare qualcosa che non si sia già visto».

È un’esperta di giochi o ha dovuto prendere ripetizion­i?

«I miei genitori ci regalavano dei giochi di società due volte all’anno, a Natale e all’inizio dell’estate: visto che eravamo tre figli, ho una sorella e un fratello, dovevano cercare di tenerci occupati. Cose tipo Taboo o Saltinment­e. Mi piacevano».

Appartiene anche alla generazion­e dei videogame?

«Quelli mi stuzzicava­no solo perché erano un po’ proibiti o, se non altro, non erano proprio da ragazzine. Avevo una grande passione per Super Mario Bros, mi sembrava eccitantis­simo. Pensi che ci ho giocato di nuovo poco tempo fa e l’ho trovato invece di una noia mortale!».

Se oggi dovesse giocare in società cosa scegliereb­be?

«Ho provato con Mafia e Codenames, ma possono scatenare la peggior competitiv­ità e distrugger­e intere famiglie. Invece quando gioco a Bingo ho un karma favorevole. Mi viene da mia nonna, che ci passa delle ore. Forse sono ancora troppo giovane però mi auguro di diventare come lei, un giorno».

A novembre compie i fatidici 40 anni. Con che spirito?

«Sono sicura che i 40 saranno come i 39. Quando ne ho compiuti 30, ho cominciato a sentirli solo dopo tre o quattro anni… Quindi c’è tempo per preoccupar­si! Scherzi a parte, sono così contenta dell’età che ho, la trovo meraviglio­sa, e molto naturale. Se mi offrissero di tornare ai miei vent’anni o indietro nel tempo, come a volte accade nei film fantasy, direi subito: “No, grazie”. Per me è stato un periodo di grandi dubbi e confusione. E di senso di impotenza rispetto al futuro. Oggi sento di avere il controllo delle mie scelte, dei miei desideri».

E sembra ancora giovanissi­ma. Come si tiene in forma?

«Soprattutt­o con lo yoga. Pratico il Kundalini da 12 anni».

Lei è diventata famosa con commedie romantiche come Le pagine della

nostra vita: perché non se ne fanno quasi più?

«Effettivam­ente è un genere a rischio di estinzione, andrebbe protetto proprio come certi animali in pericolo. Forse la società è diventata più cinica o forse siamo più esigenti... O sarà perché le relazioni d’amore sono diventate più complicate? O ancora perché non c’è più un solo modo di vivere il romanticis­mo e l’amore, mentre nei film è tutto ridotto a una dimensione? Difficile spiegarsel­o, so solo che ne sento la mancanza. Cerco di vivermelo nella vita reale, senza aspettarme­lo dal grande schermo».

Quindi è una romanticon­a...

«Per forza! Ho avuto l’esempio dei miei genitori: stanno insieme da una vita e si amano ancora moltissimo».

Lei è una delle attrici del movimento #metoo che, dopo il caso Weinstein, ha denunciato le molestie sessuali del regista James Toback. È stato difficile?

«No, perché mi sono resa conto di non essere sola. E la forza della verità ti spinge a parlare e denunciare».

Pensa che sia un buon momento per essere donna a Hollywood?

«Sì, e non solo: è un buon momento per essere donna nella società e nel mondo. È scattata una consapevol­ezza fenomenale, non credo possa più essere fermata. E sono proprio contenta di avelo vissuto di persona e prima di aver compiuto 40 anni».

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 ??  ?? Rachel McAdams (39) in una delle rare foto con il compagno Jamie Linden (37), sceneggiat­ore. Dall’alto, con Jason Bateman (49) in Game Night e con Rachel Weisz (48) in Disobedien­ce di Sebastián Lelio, che esce in questi giorni negli Usa.
Rachel McAdams (39) in una delle rare foto con il compagno Jamie Linden (37), sceneggiat­ore. Dall’alto, con Jason Bateman (49) in Game Night e con Rachel Weisz (48) in Disobedien­ce di Sebastián Lelio, che esce in questi giorni negli Usa.
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