Kors, neo-mister Medusa
IL BRAND VERSACE, FONDATO DAL MITICO GIANNI NEL 1978, È STATO ACQUISTATO (PER LA BELLEZZA DI 1,83 MILIARDI) DALLO STILISTA AMERICANO MICHAEL KORS. UNO CHE FIN DA BAMBINO, SULLA MODA AVEVA LE IDEE CHIARE
S«Rispondi sì per la festa di Michael Kors, l’autista mi accompagnerà alle nove e mezza e mi riprenderà alle nove e quarantacinque precise». La citazione è dal film Il diavolo veste Prada. Dal 2006, quando Miranda, alias Anna Wintour, poteva dedicare un quarto d’ora appena a Kors, le cose sono molto cambiate. È diventato il profeta del lusso accessibile. Si è quotato in Borsa. È arrivato a quota 800 negozi. Ha vestito Michelle Obama da first lady. Ha comprato Jimmy Choo, le scarpe di Sex andThe
City. E pochi giorni fa ha staccato un assegno da 1,83 miliardi di euro per il brand della Medusa, fondato nel 1978 da GianniVersace, geniale stilista assassinato a Miami nel 1997. L’azienda apparteneva per l’80% a SantoVersace, alla sorella Donatella e a sua figlia Allegra, mentre il 20% era stato acquisito dal fondo americano Blackstone.A cose fatte, Michael Kors Holdings diventerà Capri Holdings Limited, un omaggio alla “leggendaria isola che è stata a lungo riconosciuta come destinazione iconica, glamour e di lusso”. La famiglia Versace avrà una quota di 150 milioni di euro nella nuova società. Donatella «continuerà a guidare la visione creativa», assicura John D. Idol, grande capo di Michael Kors Holdings. Per ora è luna di miele: «Santo,Allegra e io sappiamo che questo passo consentirà aVersace di raggiungere il suo pieno potenziale» dice la stilista. Classe 1959, di Long Island, figlio della fotomodella Joan Hamburger, Michael è un talento precoce.A soli 5 anni ha da ridire - si racconta - sull’abito scelto da mamma per il secondo matrimonio con Bill Kors: «Via quei fiocchi, sono terribili».A 19 disegna vestiti nel garage di casa. Molla il Fashion Institute of Technology di NewYork per fare il vetrinista. A 22 lancia la prima collezione. Cambia nome e cognome (all’anagrafe è KarlAnderson Jr.).Adesso obbligherà (forse) gli americani a pronunciare nel modo giusto il brand che ha comprato. Loro dicono “Versaci”, come nella canzone di Bruno Mars Versace
on the floor, e non è il massimo.